Magazine Cultura
L’INTERVISTA
Ci siamo lasciati su “Anamorfosi”: che cosa vi è successo da quel momento in poi, musicalmente parlando? Ci siamo chiusi in studio per tanti mesi, abbiamo frugato nell’armonia e nella costruzione minuziosa di ogni singola nota, siamo andati oltre l’istintività di “Anamorfosi” creando così un disco articolato nella struttura, nel suono e nei diversi colori interpretativi.
Il nuovo album si intitola “L’Alveare”, quale il motivo della scelta? Le distorsioni rappresentano le api all’esterno dell’Alveare, mentre la costruzione armonica dei brani vuole rifarsi alla meticolosità e precisione dei cunicoli al suo interno.
Una sicura - e inusuale - concettualità dell’album è l’utilizzo di episodi importanti della letteratura per fornire spunti di riflessione e lanciare i messaggi. Come avete elaborato questo percorso? L’idea di omaggiare i grandi della letteratura italiana è un messaggio forte rivolto ai ragazzi che seguono il nostro progetto. Un messaggio culturale che vorremmo fosse recepito come un monito alla nostra memoria storica, alla bellezza, all’arte.
Perché “Basterebbe il cuore per vivere”? Nessuna legge, nessun crimine, nessun potere. Basterebbe il cuore per vivere.
Riuscite a spiegare l’entità della vostra evoluzione, sia dal punto di vista prettamente musicale che da quello dell’impegno sulle liriche? Come dicevamo all’inizio, siamo andati oltre l’istintività e la visceralità del primo disco. Il lavoro è stato molto più lungo, sia nella fase di composizione che in studio di registrazione, non abbiamo lasciato nulla al caso. L’attenzione maggiore è stata dedicata alle varie sfaccettature dell’emozione umana, raccontate nei nostri testi con maggiore consapevolezza.E’ un disco dedicato all’essere umano.
Mi pare anche che abbiate fatto buoni passi avanti nel senso dell’organizzazione manageriale, facendovi aiutare nella gestione della band. Mi raccontate qualcosa in proposito? Assolutamente si. C’è una vera e propria squadra che lavora attorno a questo progetto. Abbiamo costruito il tutto lentamente, vorremmo poter continuare a lungo e per questo, oltre alla musica, c’è bisogno di organizzazione e obbiettivi. Vorrei citarli tutti: Max Monti il nostro manager, Arianna Conforto (Guestar) il nostro ufficio stampa, Federico Rasetti (Maninalto!) il nostro Booking, Giordano Sangiorgi il nostro Presidente (Audiocoop e organizzatore del MEI), Vanja Zappetti il nostro booking per l’estero..
Anche dal punto di vista del recording mi pare che niente sia stato lasciato al caso… Esatto. Davide Venco, grande fonico e produttore artistico (Anna Calvi, Klaxoon, Killin Joke etc.) che lavora a Londra nei migliori studi di registrazione (Abbey Road, Strongroom) e grazie a Federico Pelle e il suo Basement studio di Vicenza con la collaborazione di Edoardo Piccolo ci hanno permesso un lavoro in studio molto lungo e tecnicamente al top. Tutto quello che avevamo in mente è stato possibile riportarlo su disco, niente è stato lasciatoal caso.
Avete alle spalle studi classici e la vostra proposta profuma di conoscenza. Vi potrebbe infastidire l’appellativo di “band colta”? No. Non siamo una “band colta” fine a se stessa, nella nostra musica c’è un forte messaggio culturale, la bellezza e l’arte fanno parte della nostra creatività, la pittura ( basta osservare la copertina dipinta da Riccardo Cecchini Prof. all’accademia di belle arti di verona), la poesia (l’omaggio nei testi dedicato ai nostri grandi della letteratura), la Musica ( l’utilizzo del quartetto d’archi e della voce lirica nelle citazioni a Haendel/Schumann/Prokofiev) ne sono un esempio.
9)Che cosa rappresenta nel vostro “Alveare” l’atto conclusivo “Fatti non foste a viver come bruti…”? Un messaggio. La famiglia Gassman ci ha concesso l’utilizzo della voce del grande Vittorio, ha saputo cogliere l’importanza di quest’opera e della sua forza culturale, per questo gli siamo immensamente grati. Quale frase migliore se non “Fatti non foste a viver come bruti” per criticare la desolazione etica e culturale che stiamo vivendo?
E’ troppo presto per chiedervi che cosa avete pianificato per il futuro prossimo? Un nuovo disco, forse un doppio disco. Un tour lunghissimo in Italia e in Europa.
Tracklist 1.Rasoi di Seta/2.A sé stesso/3.Forse il cuore/4.Il Fu Mattia Pascal 5.Se questo è un uomo/ 6.Satura/ 7.Notturno/ 8.Collezione di sabbia 9.Fatti non foste a viver come bruti…
Ospite speciale Andrea Battistoni, uno dei giovani emergenti del panorama musicale internazionale.
L’ALVEARE è stato registrato al "The Basement" Studio di Federico Pelle con la collaborazione speciale di "Dave" (Davide Venco) sound engineer londinese degli Abbey road, Strongroom e Britannia Row Studios, che ha collaborato con numerosi artisti internazionali (Anna Calvi, i Klaxons, Killing Joke, The Charlatans). Insieme a Dave, dalle riprese ai mix, l'assistenza di Edoardo Piccolo e il mastering di Federico Pelle.
CONTATTI: Le Maschere di Clara http://www.lemascherediclara.com/ Pagina FBhttps://www.facebook.com/lemascherediclara?ref=ts
Le Maschere di Clara Biografia Tutto nasce dal desiderio di elaborare una sorta di "sfogo" artistico, frutto di studi classici e di una viscerale passione per il rock, cercando di legare due correnti culturali così lontane e allo stesso tempo idealisticamente vicine. Lorenzo Masotto (voce, basso, piano), Laura Masotto (voce e violino elettrico) e Bruce Turri (batteria), tutti e tre con studi classici alle spalle, suonano nelle più svariate formazioni cameristiche e per molteplici progetti che spaziano dal pop, al rock, al jazz fino alla sperimentazione elettronica. Due terzi delle Maschere (Lorenzo e Laura) sono fratelli e suonano insieme fin da piccoli, rispettivamente al pianoforte e violino. L’essere in tre permette loro di lavorare armonicamente sul concetto di contrappunto Bachiano utilizzando il basso come tappeto armonico tonale e il violino per quanto riguarda la melodia. La voce si intreccia tra i due strumenti creando una sorta di trio da camera, condito dalla precisione ritmica della batteria Nel 2009 le Maschere realizzano un EP “23” per Jestrai Records e nel 2010 esce l’album d’esordio “ANAMORFOSI” per l’etichetta Black Widow. ANAMORFOSI ristampato nel 2011 in un prezioso restyling con inediti prodotto da Max Monti (Quintorigo) folgora pubblico e critica dalla quale viene considerato una delle migliori produzioni del 2011 (l’album è disponibile in free download su http://lemascherediclara.bandcamp.com). Nel settembre 2012 le Maschere Di Clara vincono il contest "Modena 29 Settembre: Via Mei di Faenza" con la miglior cover della storica canzone beat "29 Settembre" interpretata dall'Equipe 84 e scritta da Battisti e Mogol nel 1966. Aprono il concerto in Piazza Grande a Modena e si esibiscono al TEK di Faenza per il MEI - Meeting delle Etichette Indipendenti. Dopo mesi e mesi di tour in giro per la penisola e di lavoro duro, entrano finalmente in studio per registrare il nuovo album “L’ALVEARE”.
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