Non so se funziona così in ogni classe Elementare d’Italia, non conosco nel dettaglio quali possano essere gli argomenti che interessino i bambini di nove anni e quali sono le materie scolastiche che preferiscono. Conosco bene la materia che preferisce mia figlia, so dove ha lacune da colmare e so con certezza che al posto dei compiti pomeridiani preferirebbe giocare. La pagella, ricevuta il giorno 12 febbraio era come media sul “distinto”, quindi non posso certo lamentarmi, ma siamo ben lontani dall’attenzione delòla classe in generale, per le materie di studio e gli argomenti che le insegnanti trattano “Già. è una classe molto vivace, questa! Sin dalla prima elementare tutti quanti erano molto vivaci, chiacchieroni, le femmine più dei maschi!” E questo ci può stare, è nella norma della sana crescita di un bimbo dell’età di Alice. Sicuramente ognuno di loro, in ogni regione, ed in ogni città del mondo avrà le proprie materie preferite, quelle che studia più o meno volentieri. In una in particolare potrà raggiungere l’eccellenza, non farà alcuna fatica a studiarla per ore e forse sarà quella che lo spronerà a seguire un futuro indirizzo scolastico piuttosto che un altro. Si usa chiedere spesso ai bambini:”Che cosa vuoi fare da grande?”. E loro fieri e sicuri alcuni, molto tremolanti ed incerti altri, rispondono, smangiucchiandosi un’unghia:”Da grande voglio fare l’astronauta” “Io invece da grande andrò a lavorare in Australia, qui in Italia non c’è più lavoro, lo dice sempre il mio papà!” “Io invece voglio fare la velina e sposare un calciatore…” Mah che dire! Le opzioni dei mestieri del domani potrebbero essere tante e tutte diverse tra loro, i posti di lavoro disponibili e remunerativi si vedrà, le ambizioni dei piccoli si evolveranno e si trasformeranno con gli anni. Forse chi tra le bambine oggi, afferma che da grande farà la parrucchiera o l’estetista, la pediatra o l’attrice, domani potrebbe divenire una brava manager aziendale o una sarta d’alta moda, non fa differenza. Esiste però una materia universale, amici miei, che interessa ed incuriosisce tutti, una materia nella quale i bambini spendono ore e ore a cercare di scoprirla il più velocemente possibile, una materia che fa far loro illazioni pazzesche ed idee contorte e fuorviate. Questa materia, un nome di sole cinque lettere, fa ridere e sorridere questi bambini già alla loro età, li fa arrossire nel momento in cui cercano di pronunciare alcuni termini riconducibili ad essa, si ingarbugliano nei vocaboli, negli aggettivi, nelle varie tipologie. Li fa divertire come potrebbe essere un clow chiamato alle loro feste di compleanno, fa raccontar loro bugie plateali su di essa, la sanno trasformare e plasmare a seconda di ciò che hanno visto in tele o ascoltato dai fratelli e sorelle più grandi, riportando l’esatto contrario di ciò che hanno udito. Diviene così materia di scherno, di burla ,quasi una beffa carnevalesca. Nella classe terza di mia figlia, è dall’inizio di quest’ anno scolastico che ne parlano tra di loro, si scambiano consigli, pur non conoscendola ancora in modo approfondito (ci si auspica!), stanno imparando l’uso del vocabolario e quindi spesso vanno a cercare su di esso la radice della parola e le varie desinenze! E’ una materia molto difficile da spiegare a dei bambini piccoli, da far capire nei modi giusti all’età giusta. Questi bimbi tecnologici d’oggigiorno, i nostri figli digitali (come li chiamano) sono indubbiamente molto più svegli e perspicaci di quanto non potessi essere io o alcuni di voi alla loro età. I componenti di questa fantastica (se ben spiegata e capita) materia sono variegati, pieni di miliardi di sfaccettature, sono componenti delicati, ricchi di termini scientifici e medici. Se non trattata e maneggata con cura, rischia di rompersi, rischia di venire svilita, imbruttita e raccontata per qualcosa di molto sporco o mercenario. Un passatempo da farsi nei lunghi pomeriggi invernali, un’attività da svolgersi con chiunque ne domandi l’assaggio, un oggetto da collezionare insieme ai peluche e alle Barbie, rischiando così di buttare via in malo modo e anzitempo una delle cose più belle che la vita ha creato: il sesso.
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