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Le memorie di un nano gnostico di David Madsen: la post-recensione

Creato il 11 febbraio 2014 da Postscriptum

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All’inizio del 1500 la sede papale è in subbuglio a causa dello scisma minacciato da Lutero e dalla presenza, a dire il vero in tutto il mondo della cristianità, di numerosi movimenti eretici; non bastasse tutto questo, il nuovo Pontefice Leone X deve anche architettare delle complesse trame politiche per tenere a bada i comportamenti bizzosi dei sovrani di Francia, Spagna, Inghilterra e Germania. In questo contesto la presenza di un nano gobbo, eretico e dalla lingua tagliente sembrerebbe essere assurda ma, in realtà, è tutto il contorno appena descritto ad essere aberrante mentre il nostro “folletto” rappresenta la luce della ragione. Una luce impietosa, crudele e in tante occasioni necessaria.

Il nostro protagonista si chiama Giuseppe Amadonelli, detto Peppe, e vive nella più assoluta miseria nel girone di Trastevere della Roma di fine 1400, quando viene iniziato al culto gnostico da un misterioso Maestro. Le avventure di Peppe cominceranno nel peggiore dei modi: faccia a faccia con il più terribile inquisitore di Santa Madre Chiesa che risponde al nome di Tomaso Dalla Croce.

Questo però è solo l’inizio della straordinaria vicenda che porterà Peppe a sondare gli abissi del credo eretico per capire che i tratti distintivi tra religione ufficiale ed eresia sono molto sottili e difficili da cogliere; che gli permetterà di far parte del seguito del potente Papa Leone X e quindi di venire a conoscenza di tutta una serie di intrighi, macchinazioni e inganni perpetrati dai consiglieri del Pontefice di cui Peppe stesso fa parte.
Con un occhio clinico e spietato Peppe capirà che la verità e la saggezza sono realtà difficili da acquisire e maneggiare in un contesto storico in cui una parola può fare la differenza tra una orrenda morte sul rogo e una vita di agii nel lusso dei palazzi Vaticani.

Cinico, spietato ma sincero Peppe ci ha lasciato le sue memorie affinchè sapessimo cosa ha plasmato lo scenario politico del suo secolo, cosa sono le eresie gnostiche e quanto è difficile, facendo appello alle sole categorie dell’esperienza umana, definire determinati concetti universali. Come egli stesso scrive, alla fine del suo manoscritto: Povertà è un difetto dello spirito, non un borsello vuoto.

Prima di chiudere il post, sperando di avervi incuriosito almeno un poco, devo fare un appunto: chiunque non abbia dimestichezza con il tema dell’eresia gnostica, prima di giungere a conclusioni affrettate si informi poichè la verità religiosa non si trova sullo scaffale di un supermercato ma è custodita tra le pieghe della cultura.


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