Le menti raffinatissime contro Napolitano

Creato il 01 settembre 2012 da Simodisordina @simodisordina

Ha ragione Piero Grasso, il Procuratore Nazionale Antimafia*(nominato nel 2005 togliendo il posto a quel comunista di Caselli, leggi nota a piè di pagina), che citando propriamente Falcone ha detto che ci sono delle menti raffinatissime che stanno complottando contro la democrazia italiana. Poi lo hanno detto pure Berlusconi ed Ezio Mauro che è in corso un colpo di stato che sta utilizzando un’inezia come la trattativa stato-mafia per destabilizzare Napolitano, Monti, i partiti e tutte le grandi forze democratiche. Siamo in pericolo e aveva ragione Silvio, se intercettano i politici allora tutti siamo in pericolo, l’Italia è appesa a un filo, la nostra democrazia è preda degli assalti di infami e pericolosi terroristi politici che vogliono minare l’onore e la rispettabilità delle nostre istituzioni, che vogliono bloccare l’opera riformatrice del Governo Monti che ci ha salvati. Dobbiamo capire chi sono queste forze del male che minacciano le nostre vite, chi sono quelli che stanno complottando contro il Governo e il Presidente.Innanzitutto gli operai che non vogliono fare la loro parte per salvare l’Italia, primi fra tutti i minatori, insomma; se un imprenditore di successo dice che un’attività  non funziona bisogna dargli ascolto e chiudere e piantarla con questa retorica da morti di fame delle bocche da sfamare, dei bambini che non hanno di che mangiare se la fabbrica chiude. Questi operai purtroppo non sono gli unici a complottare contro la democrazia italiana e il nostro amato Capo dello Stato, con loro ci sono i pensionandi che ancora ce l’hanno con la Fornero per la faccenda dei 4-5 anni in più di lavoro, poi ci sono i giovani che non hanno capito quanto è bello studiare fino a 30 anni e poi avere opportunità di carriera nei call center e nei Mc Donalds. Altra categoria di pericolosi golpisti sono le massaie che si lamentano sempre che tutto aumenta e che non riescono a fare la spesa. Queste casalinghe dovrebbero rilassarsi, iscriversi in palestra a un bel corso di pilates e fare la dieta anzichè complottare, dovrebbero rilassarsi anche i disoccupati, quelli che si danno fuoco, i magistrati anti mafia e tutti quelli che sono anche solo per opinione contro la mafia, visto che come dice Giuliano Ferrara la mafia non esiste più visto che Berlusconi l’ha sconfitta, le mosse di questa gente vanno sorvegliate con attenzione. Da sorvegliare sono poi tutti i negozi indebitati con Equitalia che anzichè vendere le fedi nuziali e saldare i debiti preferiscono non pagare. Terribile è anche la minaccia degli abitanti di Taranto così preoccupati dell’ambiente da voler morire di fame e minare la santa pazienza di un grande imprenditore come Riva. Ma tutti questi infami sarebbero nulla se non ci fosse  la più pericolosa categoria di golpisti che compone questa minoranza di folli terroristi che vogliono minare la quiete della vita politica italiana, questi sono quelli di internet, piccoli pettegoli che cercano di falsificare l’informazione contro il Governo, contro Napolitano, contro il PD, il PDL, contro Casini. Bisognerebbe vietare internet e rieducare tutti questi criminali golpisti con po’ di sobria televisione ma forse, sarà necessario, dover colpire con più rigore queste minoranze violente, è in gioco la difesa della nostra Repubblica dai sovversivi, perchè sono queste le menti raffinatissime di cui parla Grasso*, che sono contro il Capo dello Stato e contro il Governo. Ma l’Italia vera è un altra, quindi: “Italiani! All’armi! All’armi!” Si deve fare presto, prima di marzo quando questi terroristi/golpisti cercheranno di sabotare le elezioni democratiche… vincendole!

* Piero Grasso l’11 ottobre 2005 è stato nominato procuratore nazionale antimafia, subentrando a Pier Luigi Vigna, che ha lasciato l’incarico nell’agosto 2005 per raggiunti limiti di età, mentre era ancora capo della Procura della Repubblica di Palermo. Il Csm (Consiglio superiore della magistratura) ha dato via libera alla sua nomina con 18 voti a favore e cinque astensioni. La sua nomina fu al centro di aspre polemiche nel mondo giudiziario e politico, poiché era molto probabile la nomina del Procuratore della Repubblica presso il tribunale di Palermo Gian Carlo Caselli. Tuttavia, il Governo Berlusconi III, nella figura del senatore Luigi Bobbio (del partito Alleanza Nazionale) presentò un emendamento alla legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario (la cosiddetta “Riforma Castelli“). Secondo quanto dettato dall’emendamento, Caselli non poté più essere nominato a procuratore nazionale antimafia per superamento del limite di età. La Corte costituzionale, successivamente alla nomina di Pietro Grasso quale nuovo procuratore nazionale antimafia, dichiarò illegittimo il provvedimento che aveva escluso il giudice Gian Carlo Caselli dal concorso. (FONTE WIKIPEDIA)


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