Magazine Italiani nel Mondo

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves

Creato il 21 febbraio 2014 da Mamma In Oriente

Nonostante, come sapete, io sia partita per Kuala Lampur molto preoccupata per la mia salute, ho cercato di approfittare della mia trasferta obbligatoria per problemi di visto e di godermi il se pur breve soggiorno nella capitale della Malesia. Ed ancora una volta, devo dire che viaggiare è stato assolutamente terapeutico ed ha distratto la mia mente dalle preoccupazioni. Solo 24 ore che ho cercato di sfruttare al meglio, scegliendo bene la posizione dell’hotel che mi avrebbe permesso di vedere più cose possibili. Per il pomeriggio dell’arrivo ho scelto un’escursione fuori città per dedicare invece l’indomani mattina al centro e sfruttare al massimo le ore precedenti al volo. Mi sono quindi diretta in treno alle Batu Caves, enormi grotte calcaree all’interno di una collina, dove un ricco mercante indiano fece costruire un tempio dedicato al Dio Guerriero Murugan.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Da allora sono stati edificati altri piccoli templi ed il sito è divenuto un luogo di culto per tutta la comunità indiana malesiana. Nel 2006 davanti alla scalinata è stata posta una statua di 42 metri, la più alta al mondo raffigurante Murugan.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves

 

Il momento più bello per visitare le Batu Caves è durante il Thaipusam, una delle celebrazioni più importanti dell’induismo dedicato a questa divinità e festeggiato soprattutto dagli indiani di etnia Tamil che richiama migliaia di fedeli da tutto il mondo. Proprio alle Batu Caves infatti si svolge la celebrazione più importante Si tratta di un vero e proprio pellegrinaggio a cui ci si prepara con 48 giorni di dieta vegetariana e preghiere. La processione parte dal piccolo tempio induista di Sri Mahamarammian, situato in centro città e fatto edificare dallo stesso mercante, e culmina dopo ben 18 Km a piedi con la salita al tempio dentro le Batu Caves. Un tempo si trattava quasi di scalare la collina attraverso ripidi gradini di legno mentre ora si accede alle grotte tramite una lunga scalinata di ben 272 scalini.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Durante il pellegrinaggio gli uomini portano pesanti icone raffiguranti Murugan mentre donne e bambini trasportano doni e offerte, recitando le loro preghiere. Molti arrivano anche a compiere veri e propri sacrifici trafiggendosi la pelle con aghi che ricordano la freccia tenuta in mano da Murugan, per dimostrare al loro Dio il proprio valore e chiedere aiuto e protezione. Caldo, fatica e dolore, spesso li fanno cadere in trance all’arrivo al tempio. Il Thaipusam si celebra nel giorno di luna piena del calendario Tamil, fra fine gennaio ed i primi di febbraio.

Anche visitando il tempio nel resto dell’anno è possibile comunque assistere a piccole funzioni religiose durante tutta la giornata ed osservare gruppi di credenti che portano offerte ai templi.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Meglio munirsi d’acqua nei chioschetti alla base della scalinata e procedere con calma, fermandosi ogni tanto a riposare ed osservare i fedeli che salgono quasi sempre a piedi nudi ed avvolti nei loro splendidi costumi tradizionali.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Io sono arrivata lì alle 17 e, nonostante l’umidità fosse ancora alta, almeno il sole non scaldava più eccessivamente. Ho incontrato diverse famiglie interamente vestite di giallo che conducevano con loro un figlio di circa due anni con la testa completamente rasata e tinta di giallo.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Questo colore è molto importante per gli induisti. Esso infatti rappresenta la conoscenza e l’apprendimento, è il colore che attiva la mente e le divinità Vishnu, Krishna e Ganesha vestono proprio di giallo. Non ho trovato riferimenti alla testa dei bambini dipinta di giallo, ma dato che tutti avevano il capo rasato, credo che stessero celebrando proprio l’ultimo dei 9 riti (samskara) che preparano ogni nuova vita con rituali fin dal giorno del concepimento. Dopo aver svolto gli altri 8 riti, prima dei due anni, il bambino viene completamente rasato per simboleggiare la purificazione del proprio Karma dalle cattive azioni portate dalle vite precedenti e prepararsi così ad una nuova buona vita. Gli induisti infatti credono nella reincarnazione e pensano che quando una persona si comporta male, la sua anima tornerà a vivere in un nuovo individuo facendogli espiare i peccati precedenti.

Le grotte sono imponenti, la più grande raggiunge l’altezza di 100 metri.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Sia alla base della collina che dentro alla grotta ci sono vari templi dove è possibile assistere ai rituali giornalieri (Puja) officiati dai sacerdoti.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Si può tranquillamente entrare nei templi per osservare purché si tolgano le scarpe prima del gradino d’accesso. Gli indù pregano normalmente a casa dove possiedono un’immagine della divinità da loro scelta. Ognuno può infatti decidere liberamente a quale dio raccomandarsi per avere l’accesso alla pace eterna in cambio di preghiere ed offerte. Anche nei templi è presente l’immagine o la statua della divinità a cui è dedicato. Non è l’oggetto in se che è sacro, ma il potere divino che risiede permanentemente dentro l’immagine. Appena l’artista conclude la costruzione della statua, i sacerdoti compiono numerose cerimonie di purificazione per invitare il dio a prenderne possesso. Affinché la divinità non se ne allontani è necessario che i fedeli la intrattengano con preghiere ( mantra ) e offerte di fiori per decorarne l’immagine e frutta e cibo. Tutto viene dato ai sacerdoti che intercedono presso la divinità perché il cibo venga benedetto, mentre si pronuncia la parola “OM”, inizio di ogni preghiera.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Il cibo viene poi restituito ai fedeli che lo consumeranno tutti insieme. Il sacerdote fa anche un segno rosso sulla fronte dei presenti per benedirli. Durante la celebrazione viene suonata vivacemente la campana per risvegliare la divinità che potrebbe essere assopita. Dopo la benedizione delle offerte sacerdoti e fedeli presenti camminano in fila intorno al piccolo altare in senso orario con la mano destra, pura per gli indiani, rivolta verso di esso.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Il sacerdote usa una fiamma e spruzza acqua alla statua della divinità in segno di purificazione.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
Sempre in suo onore si canta e si suona.

Le mie 24 ore a Kuala Lampur: le Batu Caves
A queste cerimonie giornaliere si aggiungono quelle per gli avvenimenti speciali come le nascite, i matrimoni e le morti.

Sono da sempre attratta dall’India, anche se non ho avuto ancora mai il coraggio di recarmici. Assistere a questi rituali non ha fatto altro che confermarmi la mia attrazione per questa cultura.

A prestissimo con il resto del reportage delle mie 24 ore a Kuala Lampur.

Info pratiche:

Ho alloggiato a Le Meridien, la cui uscita posteriore comunica con la stazione KL Sentral, da cui parte e arriva il treno espresso per l’aeroporto internazionale Klia. Durata viaggio in treno: 28 minuti. Corse ogni 15 minuti. Prezzo: l’equivalente di 15 euro per l’andata e ritorno. Se viaggiate con la compagnia di bandiera, sino a 3 ore prima della partenza del volo, si può addirittura fare il check-in e consegnare il bagaglio direttamente dall’ufficio della Malaysia Airlines che si trova in stazione prima dell’accesso al treno express per l’aereoporto.

Pur essendo un hotel lusso, Le Meridien ha spesso ottime promozioni per cui fate un tentativo. Per una notte + colazione ho speso l’equivalente di 78 euro. Risparmierete il prezzo dei taxi perché vi potrete muovere verso tutte le direzioni dalla stazione che si trova praticamente attaccata.

Dalla stessa stazione passano poi praticamente tutte le linee della metropolitana più utili, compreso il treno che porta in circa mezzora alle grotte. Linea: KTM Komuter. Fermata: Batu Caves, a pochi metri dal complesso.

Piccola nota: sul treno per le Batu Caves ci sono addirittura carrozze dedicate solo alle donne, con controllori che si assicurano che non ci salgano uomini, il che lo rende molto sicuro anche per le viaggiatrici sole.

Il complesso è aperto tutto il giorno e l’accesso è gratuito.


Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog