Titolo: Etiquette for the end of the world
Autore: Jeanne Martinet
Inedito in italiano
Trama: REGOLA N. 1 : NON ANDARE NEL PANICO—ATTIRERESTI SOLO GLI SQUALI
Sì sappiamo che a causa della fine del mondo siete tutti spaventati, e che alcuni di noi vivono in rifugi di fortuna e che il cibo è sarso, ma l’isteria non ha mai aitato nessuno. Andare nel panico potrebbe solo farvi uccidere ora come ora.
La mia opinione: Non avendo letto opinioni sul libro e solo visto distrattamente la quarta di copertina Mi ero fatta l’idea che il libro fosse ambientato in un mondo post apocalittico. Dove appunto si ritrova a vivere questa donna che però tenta di fare dell’ironia sulla sua tragica situazione e che si trattasse di un libro post-apocalittico sul ridicolo, con zombie magari uccisi a forza di mattarellate, non so, cose così, invece niente di tutto questo. Si tratta di un semplice chick lit contemporaneo. Abbiamo una scrittrice che è un tantino in crisi ha rotto col fidanzato che la tradiva (con la maestra di yoga del piano di sopra) ed è stata licenziata dal giornale per cui lavorava da anni, per campare si ritrova così a fare la editor per un libro o meglio un opuscolo scritto e finanziato da un’associazione che crede che nel 2012 finirà il mondo e vuole preparare la gente (se avete pensato setta non siete molto fuoristrada) a questo grigio futuro. Ora la nostra protagonista è proprio all’acqua alla gola per accettare di lavorare per questi strani tipi, ma in fondo, vogliono solo che scriva per loro. Lei è moderatamente famosa per aver curato una guida molto ironica tempo prima, e loro vogliono che renda ironico e simpatico anche il loro libro, non guasta poi che uno di loro, un uomo, sia di una bellezza devastante.
Lei ha una storia con lui, ma lui è sfuggente poi scompare, lei inizia aspettare ma non sa bene cose, crede ci sia un intrigo in atto per veramente finire il mondo grazie da un virus informatico, ma non è chiaro se è vero o solo una trovata di uno scienziato pazzo….ed insomma alla fine il libro lei lo scrive e viene pagata, il mondo non finisce, ed anzi lei si mette col barista carino di cui era amica da anni ma che credeva fosse gay.
Fatta questa lunga premessa sulla trama, il fatto fosse un chick lita contemporaneo dopo l’idea che mi ero fatta mi ha un poco delusa, ma il libro in sé è carino. In ogni capitolo possiamo leggere passi del libro che l’autrice scrive su come affrontare l’esistenza dopo la fine del mondo e sono spassosi. Anzi arriverei a dire che sono la parte migliore del libro, il resto è banale mi spiace dirlo, si capisce fin dall’inizio che il bellone rappresenta guai e il vero amore è il barista, e la sfiga della protagonista si è già vista in molti libri, la fine del mondo o almeno una cospirazione reale e tangibile neppure esiste…..non so, è un po’ vacuo. Credo sarebbe stato meglio puntare su una fine del mondo reale e da lì costruire una storia ironica sarebbe stato più innovativo…..o almeno mettere la protagonista in situazioni più estreme che potessero ricordare ciò che scriveva nel libro di sopravvivenza, si è cercato di farlo, è vero, ma non è riuscito, avrei voluto pià realismo. Mi spiego meglio o mi vai del tutto sull’irreale, o voglio realismo puro ed estremo, le vie di mezzo con complotti che non si sa se sono reali, pericoli che non si sa se sono pericoli….creano solo una vaghezza fastidiosa .