Titolo: Spellbound
Autore: Tessa Adams
Serie: Primo libro serie Bound
Inedito in italiano
Trama: ci sarebbe così tanto da dire per spiegare la complessità dell’ambientazione di questo libro che non so bene come renderla in poche parole, visto che l’autrice stessa non lo spiega in modo esaustivo nel primo libro.
A grandi linee possiamo dire che è ambientato in un mondo contemporaneo e simile al nostro tranne per alcune piccole differenze: la magia esiste, e perciò esistono i maghi e le maghe, che usano la magia bianca e le streghe, e gli stregoni, che in gradi diversi possono usare magia grigia o nera. Perciò esiste un vero mondo sotterraneo, di cui gli umani non sanno nulla, che comprende famiglie intere di streghe e maghi, un concilio che li guida e anche un re che li governa.
Xandra è la settima figlia di una settima figlia di una famiglia molto potente di maghi, imparentata con il re stesso. Basti dire che suo fratello maggiore è erede al trono. La sua nascita perciò è stata un evento viste le premesse doveva nascere dotata di poteri fantastici…..e i segni ci sono stati…eppure sembra non averne. Nemmeno dopo il suo diciannovesimo compleanno, età per cui si dovrebbe dimostrare doti magiche se se ne hanno, lei riece a fare il più semplice degli incantesimi, è stranamente ed in modo umiliante priva di magia.
Non leggete oltre se non volete enormi spoiler
In realtà lei ha grandi doti magiche, ma le sono state tolte dal Concilio che ha legato la sua anima a quella dello stregone Declan, in un anathema, per poter togliere anche a lui i suoi enormi poteri.
Finchè entrambi vivranno non avranno se non pochi poteri e solo se stanno vicini, per riavere il loro potere uno dei due deve uccidere l’altro.
Declan aveva scoperto tutto questo e il giorno del diciannovesimo compleanno di Xandra era andato da lei per ucciderla, ma poi di fronte a lei non ne aveva più avuto il coraggio, era rimasto stregato da lei, i due infatti essendo legati attraverso le loro anime sono estremamente attratti l’uno dall’altra. Inoltre dopo quel giorno Declan è stato lontano da Xandra poichè quando si erano incontrati lei aveva manifestato per la prima volta i suoi poteri che sono purtropo terribili verso lei stessa, poichè ha la capacità di trovare i cadaveri di vittime mai trovate e si lega a loro e ai loro assassini sentendoli e soffrendo i dolori di chi è morto.
Così subito dopo averla vista e baciata Declan non si fa più vedere da lei per otto lunghi anni, anni in cui però Xendra non l’ha dimenticato, ma anzi l’ha odiato per come l’ha lasciata senza una spiegazione dopo una notte in cui lei gli aveva confidato i suoi più intimi segreti e in cui lei gli avrebbe pure donato la sua veginità se lui non fosse stato così gentiluomo.
Tenete conto che Xandra non sa nulla dell’anathema, del piano del Concilio e dei suoi poteri, crede che l’aver trovato quel cadavere sia stato un caso. Nel frattempo non possendendo magia si è allontanata dalla sua famiglia e si è costruita una vita tra gli umani, ma poi una sra in un uscita a quattro si ritrova davanti a Declan ancora una volta (lui siccome standole lontano ha pochi poteri, essendo lei viva, si è ridotto a fare il mago illuisionista per gli umani).
Ed ecco che i suoi poteri si risvegliano di nuovo, ma lei ancora non sanno che sono i suoi, e trova un nuovo cadavere provando le pene dellì’inferno rivivendo la sua morte.
Un amico poliziotto le rivela che questa vittima e molte altre sono opera di un serial killer e tutte queste ragazze le somigliano. Inoltre tutte sono in qualche modo legate a Declan.
Lei lo affronta, sospetta di lui, anche se lui si scagiona. Lei è ancora arrabbiata con lui, ma ne è anche atratta e una parte di lei non crede possa essere colpevole così inizia ad indagare e finalmente scopre la verità sull’anathema che la lega a Declan.
Ciò che nessuno dei due saè che però queste uccisioni non sono altro che un nuovo piano del Consiglio per liberarsi di loro due, due esseri troppo potenti che invece di uccidersi a vicenda come avrebero dovuto fare secondo i loro piani, sono vivi e vegeti. Xandra verrà uccisa e Declan sarà arrestato come colpevole, così loro hanno pianificato, ma hanno sottovalutato Xeandra e Declan…..
La mia opinione: la sintesi che avete letto sopra in realtà è frutto di un mio roordino dei fatti, il lettore ahimè leggendo ilbro non ha idea di cosa sia accaduto in passato o nel presente. Sa solo ciò che sa Xandra, la protagonista, poichè suo è il punto di vista del racconto e lei non sa nulla. Poi il lettore non sa neppure tutto ciò che lei sa. Infatti noi vediamo la sua nascita e la prima parte del suo diciannovesimo compleanno fino al primo bacio con Declan e poi c’è un salto temporale di otto anni. Non sappiamo come si è concluso il suo diciannovesimo compleanno, la notte con Declan, il ritrovamento del primo cadavere….nulla. Perciò ci ritroviamo con questa ragazza amareggiata che odia Declan, che dal nostro punto di vista neppure conosce avendolo visto solo una volta e non ci spieghiamo perchè tutta questa rabbia. Questo me l’ha fatta trovare antipatica sinceramente, non sapevo perchè l’odiasse, non sapevo dei vari cadaveri che aveva trovato negli anni….e qui mi chiedo come fa a non aver capito prima che ha dei poteri ?
Non so ci sono diverse cose confuse nel modo in cui l’autrice racconta il racconto. Poi alla fine tutto ha senso e tu ricostruisci e capisci il tutto, più o meno, ma durante la lettura mi sono sentita confusa e non ho amato nessun personagio, tranne Declan, che poverino era odiato e ritenuto colpevole di tutti i mali del mondo…..
Poi quando finalmente Xandra scopre dell’anathema (e anche come lo scopre è talmente banale che mi chiedo come ha fatto a non scoprirlo prima) tutto inizia ad avere senso e poi alla fine quando il secondo piano del concilio è rivelato tutto ha senso, ma ormai è la fine e uno si chiede perchè l’aurice ha sprecato pagine a farci vedere scene francamente inutili invece ad esempio di introdurre qualche personaggio del concilio, raccontarcene la storia. Il concikio o il re non apaiono mai nel libro.
Boh sono perplessa. L’idea era buona, la storia anche, ma il modo in cui è stata raccontata non mi convince.