Magazine Diario personale
Ho incontrato un'amica che non vedevo da tantissimo tempo, esattamente dal giorno in cui ho salutato gli Stati Uniti, dicembre dello scorso anno. Rivedersi dopo otto mesi passati a scriverci lunghe mail o a scambiarci messaggi su facebook è stato emozionante, ma soprattutto un vero e proprio salto nel passato. Ok, Porto Tolle non è esattamente Manhattan, anzi. Ma stare li con lei, parlare solamente inglese, ricordare tutto quello che è stato mi ha portato indietro nel tempo, un tempo in cui non c'era il futuro, le preoccupazioni per l'università e tutto il resto, ma c'era solamente il presente. Il presente si chiamava campus, si chiamava America, si chiamava con i nomi di tutti gli amici, di tutte le persone splendide che ho avuto modo di incontrare: R, L, C, A, Bang Bang, M e L.Poi, una volta a casa.. ho dovuto affrontare la nostalgia. Si, lo svegliarsi alla mattina credendo di essere ancora in campus ed in ritardo per la colazione tutti insieme alla mensa. L'abitudine di uscire dalla mia stanza, percorrere pochi metri nel mio corridoio, bussare alla porta della stanza del mio carissimo amico L. e parlare per qualche ora, di nulla in realtà. Andare a Manhattan solamente per stare li, in mezzo alle persone, camminare per le sue strade, magari sorseggiando un po' di acqua colorata di marrone, quella che gli americani definiscono “caffè", quello di Starbucks per intenderci. Andare sull'Empire State e sentirsi la regina del mondo, perché Manhattan è il mondo, solamente un po' più piccolo. Oppure andare a Little Italy e sentirsi a casa, in mezzo ad italiani americanizzati, proprio come sei tu in quel momento. Dopo Porto Tolle la nostalgia è ritornata: degli amici, della mia piccola grande mela soprattutto. Non fraintendetemi: io ho tutti i miei affetti qua. La mia famiglia, i miei amici, l'università, il mio fantastico cane ed il mio gatto dispettoso (per non dimenticare poi i miei tre amazing pesci che sopravvivono ad oltranza, a dispetto di tutte le previsioni negative che avevo fatto!).Ma quella città è una parte di me che non posso nascondere: alcuni parlano del “mal d'Africa”, bene io parlo del “Mal D'America”. È un male dal quale non si può guarire, perché ritorna proprio quando meno te lo aspetti. Perché Porto Tolle è stato illuminante, quindi? Perché, finalmente, non provo più solamente nostalgia: presto o tardi tornerò a “casa”, tornerò nella mia piccola grande mela, anche solo per un pò. Buona Giornata e Buona Fortuna a tutti!
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