Rocco Lo Russo e Vincenzo Goffredo
Ma torniamo al gatto, anzi alla gatta, che si chiama Tina «pomposa e orgogliosa come Tina Turner» ci dice Rocco Lo Russo, fondatore della libreria insieme a Vincenzo Goffredo. Un felino che insieme alla sua compagna Marylin«sinuosa e smorfiosa come l’inimitabile attrice», sembra regnare incontrastata sui piccoli salotti con tanto di poltroncine, lampade a piantana e tavolini che, insieme a decine di metri di scaffali e a 200 mq di libri, costituiscono il cuore della Simon Tanner. Rocco e Vincenzo si sono conosciuti nei primi anni ’90 a Porta Portese, dove avevano un banco di libri usati e dove hanno unito alla reciproca passione per i libri («Vincenzo è un lettore accanito e onnivoro, il libro è una malattia e una dipendenza per lui, io leggo quello che mi piace» ci dice Rocco) l’amore per le passeggiate in montagna e nei parchi cittadini. Dodici anni dopo, hanno deciso di “stabilizzarsi” creando un luogo dove far germogliare la loro passione: «La passione per i libri la si ha o non la si ha. Per me è un elemento naturale, come l’aria che respiro.» ci dice Rocco, mentre setaccia le pagliuzze più preziose dei suoi ricordi per noi.
Perché hanno scelto questo posto così nascosto agli occhi di un potenziale lettore? Rocco allarga le braccia e subito Marylin, che mi era saltata sulle ginocchia per farsi accarezzare, lo raggiunge, non degnandomi più di uno sguardo. «Dovevamo trovare un ambiente abbastanza ampio per permettere al lettore di girovagare fra i libri liberamente e vederli nella loro massima estensione, senza dover ricorrere a noi per capire se avevamo questo o quel titolo in magazzino. Poi un magazzino temporaneo lo abbiamo dovuto creare ugualmente, ma con i suoi tre piani, questa libreria permette al lettore di prendersi tutto il tempo che merita la scelta di un libro. Chi viene qui, viene solo per i libri. Non ci sono negozi, monumenti, distrazioni. A pochi metri però c’è il parco e ci piaceva pensare che il lettore, con un nostro libro in mano, potesse andare a leggere in mezzo al verde, a camminare e a leggere, come piace fare a noi. E se non vuole uscire, resta qui da noi, si siede su una delle nostre poltrone e legge. Questa è una libreria dove si viene per dedicarsi al libro e a null’altro.»Che tipo di libri avete e qual è il vostro lettore ideale? «Narrativa, poesia, ma anche musica, cinema, uno spazio tematico dedicato alla città di Roma e al fumetto. Noi ci siamo sempre occupati di libri usati e abbiamo avuto prevalentemente un pubblico di ragazzi e di giovani che venivano da noi a comprare al 50% tutti i libri che avevamo, con l’eccezione delle edizioni di pregio. Sono stati propri i nostri giovani e affezionati lettori che ci hanno portato a fare una riflessione, a pensare di creare un luogo stabile per questo tipo di lettore, con molto entusiasmo e passione per la lettura, ma con pochi soldi. Questa è la più grande libreria di usato a Roma per spazio espositivo(più di 200 mq) e penso sia l’unica priva di catalogo.» Come fate senza un catalogo? Ricordate tutti i libri che avete a memoria? Marylinvorrebbe saltar giù, forse spodestare Tinadalla sua poltrona, non si è mai mossa, ma Rocco sembra affascinare anche lei e perciò rimane, leccandosi lievemente l’orecchio mentre il suo padrone si guarda intorno, come se assorbisse dai suoi libri le informazioni per rispondere alle mie domande, stupendosi per la mia sorpresa. «Quando arriva una nuova partita di libri, li valuto con attenzione, scelgo quali tenere, li sfoglio e li risfoglio, poi li metto a terra e ci penso per un po’ e li riprendo. È così che il mio cervello li registra.»Come decidete se un libro farà parte della vostra libreria? «Partiamo dal nostro gusto personale, che è poi affine a quello del pubblico che decide di frequentarci. Noi proponiamo dei titoli, la nostra idea di ciò che riteniamo vada letto, indipendentemente dal successo editoriale che uno specifico titolo può aver avuto. Noi non trattiamo best-sellers, non ci interessa avere quel tipo di pubblico, che trova maggiore soddisfazione in altre realtà. Qui non troverà mai Dan Brown o E. L. James. Ci sono degli autori che noi amiamo e nonostante non abbiano un pubblico vasto, meritano, ed è importante promuoverli e proporli al lettore. Quando parlo di autori come Alba De Céspedes al lettore che mi viene a trovare, lo vedo scuotere la testa. In pochi sanno di chi stiamo parlando, eppure la De Céspedes è una scrittrice e una poetessa che ha contribuito in maniera rilevante a far prendere coscienza alle donne del ruolo che potevano avere nella società italiana della prima metà del Novecento. Questo è il valore aggiunto che posso dare ai nostri lettori, incuriosirli.»Come mai avete scelto questo nome per la libreria? «La libreria è dedicata allo scrittore svizzero Robert Walser l’autore de I fratelli Tanner, capolavoro spesso dimenticato della letteratura del Novecento. È una passione comune fra me e Vincenzo. Walser è l’autore che ci unisce di più, sia per stile che per pensiero. In occasione dei cinquant’anni della morte di Walser abbiamo organizzato due mesi di eventi con musica e filmografia.»Dopo l’intervista sono rimasto in quest’angolo dello slow-reading per molto tempo. Il tempo l’ho perso, entrando in quello dei romanzi e delle poesie che si muove a ritmi sincopati e mirabilmente sconnessi dal nostro vorticare nella ruota da criceto che ci è stata assegnata. Grazie allora a Rocco e a Vincenzo per la libreria Simon Tanner che chiude, per ora, il nostro girovagare fra le migliori librerie di Roma e se ve lo siete chiesto, sì, sono uscito con l’idea di tornare e carico di doni in formato libro che sapranno incuriosirmi.Link alla news su Sul Romanzo