Le migliori piattaforme per creare un blog fotografico

Da Ragdoll @FotoComeFare

Ogni fotografo dovrebbe avere un blog. Nei Paesi avanzati l’hanno già capito.

I vantaggi, al giorno d’oggi, sono molti ed inequivocabili. Te ne ho già parlato in questo articolo: Quanto e perché un blog serve ad un fotografo?

In poche parole, il blog ti serve per guadagnare visibilità e per farti conoscere, tu e il tuo stile fotografico. Se sei un fotografo professionista, in questo modo attrai più clienti e più clienti qualificati. Se invece sei “solo” un amatore, questo tipo di visibilità ti permette di entrare in contatto con nuovi amici fotografi che apprezzano e condividono il tuo stile e il tuo modo di vivere la fotografia.

Ma allora perché pochissimi fotografi italiani hanno blog belli da vedere, stimolanti da leggere e regolarmente aggiornati?

Probabilmente i motivi sono molti e anche profondi, ma spesso c’è un problema di fondo: come creare un blog fotografico senza essere uno sviluppatore?

Effettivamente molte persone desistono proprio perché non sanno da che parte cominciare. D’altronde un fotografo vuole fotografare, mica passare il tempo a installare software, configurare server e amenità simili!

Beh, in realtà la situazione è molto più semplice. Esistono numerose piattaforme che ti permettono di avere un blog fotografico senza sapere nulla di informatica. Le ho raccolte tutte in questo articolo, corredandole di una breve descrizione e dei pro e contro.

Le migliori piattaforme per creare un blog fotografico

WordPress

WordPress è senza dubbio la piattaforma di blogging più diffusa al mondo. Anzi, non serve solo a fare blog. Alla fine del 2013 risultava che il 18.9% di tutti i siti internet del mondo usava WordPress (fonte). Questa statistica include qualsiasi tipo di sito, quindi è piuttosto impressionante.

Esistono due versioni di WordPress: WordPress.com e WordPress.org. La prima è un servizio hosted, ti dà lo spazio sui suoi server e appena iscritto puoi accedere al tuo sito usando l’interfaccia web, non è richiesto nessun altro intervento da parte tua. Le seconda è invece un pacchetto che puoi scaricare e installare sul tuo server (che devi pagare separatamente).

L’interfaccia per creare gli articoli e per configurare il sito è la stessa, però la differenza sta nel livello di personalizzazione possibile. WordPress.com è subito pronto all’uso e non ti richiede nessun intervento, ma al contempo è limitato nelle possibilità di personalizzazione. Al contrario, WordPress.org ti richiede di acquistare separatamente l’hosting (lo spazio sul server) e il dominio (l’indirizzo del sito), ma ti permette di plasmare il tuo sito come vuoi tu.

WordPress.com di base è gratuito. Sei però costretto ad usare un URL del tipo tuosito.wordpress.com. Se vuoi usare un dominio a tua scelta, devi passare alla variante a pagamento. In questo modo, ottieni anche altri servizi aggiuntivi. Sono disponibili due piani, che trovi qui.

Entrambe le versioni hanno a disposizione un vastissimo catalogo di temi, sia gratuiti che a pagamento. Con pochi clic è possibile installarli e configurarli per dare un look personale al proprio blog.

Pro (WordPress.com): gratuito; nessun bisogno di installazione, subito pronto all’uso dopo la breve iscrizione, software solido con anni di sviluppo alle spalle e una community enorme, tantissimi temi disponibili.

Contro (WordPress.com): è necessario pagare anche solo per usare il proprio dominio, possibilità di personalizzazione molto ridotte.

Pro (WordPress.org): gratuito, software solido con anni di sviluppo alle spalle e una community enorme, ormai tantissimi servizi di hosting hanno un processo di installazione rapido che non richiede competenze informatiche, massima personalizzazione, puoi costruirci qualsiasi tipo di sito perchè è un CMS completo, non solo per il blogging, tantissimi temi disponibili.

Contro (WordPress.org): necessario acquistare separatamente hosting e dominio, le personalizzazioni avanzate richiedono comunque maggiori competenze e tempo.

Verdetto: personalmente, se sei agli inizi e non vuoi perdere troppo tempo in aspetti tecnici, ti consiglio di procedere come segue. Apri un account gratuito su WordPress.com, gioca un po’ con l’interfaccia, scegli un tema (senza perderci troppo tempo) e comincia a pubblicare.

Nel tempo, prenderai mano con il blogging e con WordPress. Ad un certo punto capirai se le funzionalità di WordPress.com ti sono sufficienti, se ti basta ciò che è offerto dai piani a pagamento di WordPress.com, o se devi passare a WordPress.org.

Trasferire i contenuti dalla versione .com alla .org è facilissimo, non perderai niente e starai un attimo.

Blogger.com

Blogger.com (ex blogspot) è una piattaforma gratuita di proprietà di Google, che era molto di moda qualche anno fa. Ha ancora un numero di utenti molto elevato, anche se la sua adozione sta calando.

Presenta un’interfaccia molto semplice e limitate possibilità di personalizzazione del blog. Comunque, la sua ampia diffusione rende facile trovare tutorial e temi da installare.

Pro: gratuito, facile da usare, molto diffuso, integrazione con i prodotti di Google.

Contro: funzionalità limitate, i suoi giorni migliori sono passati.

Verdetto: personalmente, dovendo partire con un blog adesso, non sceglierei Blogger.com. Piuttosto, preferirei WordPress.com, suo antico rivale, anche per la possibilità di passare eventualmente a WordPress.org.

Tumblr

Tumblr è un’altra piattaforma di lunga data. Ha un approccio minimalista, orientato ai post immediati e brevi.

In generale, ha una componente visiva molto forte, quindi è molto diffuso in ambiti come moda, design e, appunto, fotografia. Vista l’anzianità della piattaforma, sono disponibili molti temi per personalizzare il layout.

È anche molto votato alla condivisione, con la possibilità di ri-postare con un clic sul poprio blog i contenuti degli altri.

Pro: gratuito, molto diffuso, immediato, orientato ai contenuti visuali.

Contro: pochissima personalizzazione.

Verdetto: Tumblr secondo me è indicato per chi vuole iniziare rapidamente, non vuole perdere assolutamente tempo in aspetti tecnici e pensa di orientarsi su contenuti brevi.

L’elevato numero di temi disponibili aumenta la probabilità di trovarne almeno uno che ti piaccia. Se le limitate possibilità di personalizzazione si rivelano troppo strette, non è difficile trasferire tutti i contenuti da Tumblr a WordPress.

Exposure.so

Questa è una piattaforma nuova nuova. Il suo nome, tradotto in italiano, significa “esposizione”. Un buon biglietto da visita, no?

Infatti, si tratta di uno strumento facile da usare, con una grafica innovativa e fortemente orientata ai contenuti visuali. Creazione e modifica dei post è di difficoltà nulla. Perfetto quindi per un fotografo che vuole concentrarsi solamente sul raccontare storie con le sue foto.

Sostanzialmente, ogni post su Exposure.so si presenta come un flusso di testo ben formattato. Può essere condito con immagini caricate a gruppi (e organizzate in layout a griglia) o visualizzate singolarmente, occupando in larghezza tutta la pagina.

Pro: gratuito, bello da vedere, facile da usare, orientato alle arti visive.

Contro: personalizzazione della grafica e delle funzionalità nulla, utilizzabile al momento solo per creare post (non ecommerce, portfolio, nè altro), piattaforma giovane.

Verdetto: consiglio a qualsiasi fotografo di provare questa piattaforma. È gratuita e, dal momento in cui ci si iscrive alla pubblicazione del primo post, passano pochi minuti. Se poi ti basta pubblicare e non hai bisogno di personalizzazione e funzioni più avanzate, probabilmente potrai continuare ad usare Exposure.so per sempre.

Medium

Medium è un’altra piattaforma nata di recente e focalizzata sulla creazione e pubblicazione rapida e semplice dei contenuti.

Al lettore, un blog creato con Medium o Exposure.so può sembrare molto simile. Le differenze più grosse sono nell’interfaccia usata dall’autore per creare i post.

Per alcuni, l’interfaccia di Medium è più macchinosa. Inoltre, non dà la possibilità di creare gruppi di foto, cosa possibile in Exposure.so. Bisogna comunque dire che, trattandosi di una piattaforma molto giovane, possiamo aspettarci numerose evoluzioni dell’editor.

Medium ha due particolarità nella fruizione dei contenuti. Primo, ogni paragrafo di testo può essere commentato via Twitter dai lettori. Secondo, al termine di ogni articolo sono sempre presenti dei link a post di altri autori su Medium.

Quest’ultima caratteristica può essere ritenuta un difetto. Infatti, i lettori sono “allontanati” dai tuoi articoli invece che rimanere in contatto con te.

Pro: gratuito, facile da usare, bello da vedere.

Contro: forse un po’ meno immediato rispetto ad Exposure.so, personalizzazione della grafica e delle funzionalità nulla, piattaforma giovane, spinge i lettori a leggere post di altri autori al termine dei tuoi, personalizzazione della grafica e delle funzionalità nulla.

Verdetto: come per il sito precedente, consiglio di provare Medium. Anche questo è gratis e l’iscrizione richiede veramente un attimo.

Prova l’interfaccia, valuta se ti sembra facile da usare e se ti piace il risultato finale dei post. Poi decidi quale piattaforma preferisci.

Silvrback

Questa è una piattaforma che nasce dall’esigenza di colmare alcuni difetti di Medium. Il suo creatore è uno sviluppatore piuttosto conosciuto.

Per questo motivo, sebbene l’interfaccia di Silvrback punti alla semplicità, è evidente che è stata creata con gli sviluppatori in mente. Il testo si può formattare, ma solo usando markdown (che per molti fotografi è una cosa totalmente sconosciuta).

Anche l’inserimento delle immagini, rispetto a Medium o Exposure.so è decisamente più macchinoso. L’aspetto finale dei post è comunque molto pulito e moderno, piacevole come in Medium.

Differentemente dai suoi diretti concorrenti, Silvrback è però solo a pagamento, a parte un periodo di prova gratuita di 14 giorni.

Pro: maggiori possibilità di formattazione del testo rispetto a diretti concorrenti, bello da vedere, creazione post sempliccissima per utenti che conoscono markdown.

Contro: bisogna conoscere markdown, non esiste versione gratuita.

Verdetto: sinceramente, ritengo che Silvrback sia più utile ad autori che provengono da un ambito informatico (ad esempio programmatori e web designer). Questi probabilmente già conoscono markdown e apprezzeranno altre sottigliezze dell’interfaccia.

Jux

Jux è una piattaforma particolare. Il suo scopo principale è quello di dare ai creativi uno strumento semplice per mostrare i propri lavori e raccontare delle storie.

Infatti, Jux offre un’interfaccia molto semplice, da usare completamente online. Quest’interfaccia permette di inserire diversi tipi di contenuti: singole foto, slideshow, articoli, video.

Tutto quanto viene visualizzato secondo uno schema grafico predefinito, molto accattivante e moderno. Come in altri casi simili, non è possibile personalizzare questo schema grafico.

Jux offre molti più tipi di contenuti rispetto a Exposure.so o a Medium (che ne hanno solo uno), però questo vantaggio ha un costo. Infatti, l’interfaccia risulta più articolata e meno immediata. Inoltre, al momento della prova, ho trovato il sito molto lento.

L’iscrizione comunque è gratuita, quindi vale la pena provare.

Pro: gratuito, layout accattivante, nessuna conoscenza tecnica necessaria.

Contro: interfaccia un po’ complessa, creazione dei contenuti lenta, tipologie di contenuto prefissate che potrebbero non soddisfare le esigenze.

Verdetto: Jux mi ha convinto meno di Medium o Exposure. Infatti, cerca di essere uno strumento semplice ma poi perde questa immediatezza rendendo l’interfaccia un po’ ostica. Inoltre, forse le varie tipologie di contenuto non sono esattamente presentate nel modo migliore. Essendo gratis, però, provare non costa nulla.

Ghost

Ghost è una piattaforma nata di recente, che si pone più o meno come un’alternativa a WordPress. Quest’ultimo nel tempo è diventato molto più che uno strumento per creare blog, crescendo in complessità.

Perciò Ghost si propone come alternativa per chi ha solamente bisogno di creare un bel blog al passo con i tempi e personalizzarlo al massimo, ma senza avere le complicazioni dovute alla vastità di WordPress.

Ghost si presenta in due versioni, proprio come Wordress. La prima è un servizio hosted a pagamento, simile a WordPress.com, per intenderci, ma senza versione gratuita. La seconda, esattamente come WordPress.org, è gratuita e ti dà la possibilità di scaricare un pacchetto software da installare sul tuo server.

Come in WordPress, è possibile scaricare e installare numerosi temi grafici, sia gratuiti che a pagamento, per dare un aspetto unico al proprio blog fotografico. I temi sono in generale molto belli e moderni.

Il vantaggio principale di Ghost su WordPress è che è nato molto più tardi. Perciò ha la possibilità di fare tesoro delle lezioni provenienti dalla storia pluriennale del concorrente e di partire con il piede giusto.

Quanto questa piattaforma sarà in grado di sfruttare questo vantaggio, lo scopriremo in futuro, ora è troppo presto per parlare.

Pro: nato da poco, può soddisfare meglio le esigenze dei blogger moderni, potenzialmente più facile da usare rispetto a WordPress, design piacevole e all’avanguardia, sia per gli autori che per i lettori.

Contro: probabilmente più indicato per blogger esperti, versione hosted solo a pagamento, inserimento immagini non immediato, utilizzabile solo per il blogging (a differenza di WordPress).

Verdetto: se non sei completamente a digiuno di computer e vuoi uno strumento avanzato, ti consiglio di provare Ghost. Puoi usare il trial di 14 giorni o installare sul tuo server il software gratuito.

Se invece vuoi una piattaforma gratuita che ti permetta di creare in semplicità contenuti per il tuo blog, guarda le altre soluzioni in questa lista.

Squarespace

Squarespace è una piattaforma che permette di creare siti completi, non solo blog, attraverso un’interfaccia completamente punta e clicca. Il servizio è unicamente a pagamento e ti offre anche un hosting molto veloce.

Si tratta di uno strumento molto potente, ben oltre le esigenze di un semplice blog fotografico. Il suo vantaggio principale è che riesce a rendere semplice la creazione di siti anche piuttosto complessi. Sono disponibili anche molti temi personalizzabili gratuiti.

Squarespace è consigliato da molte persone come lo strumento principe per creare una presenza online sofisticata in modo facile e veloce, senza ricorrere a sviluppatori esterni. Il più grosso svantaggio è che non esiste una versione gratuita. Il costo, però, è conveniente rispetto alla spesa che richiederebbe assumere uno sviluppatore per ottenere risultati simili.

Pro: server veloce, interfaccia semplice, personalizzazione avanzata, possibilità di creare siti completi (non solo blog), temi grafici molto belli, assistenza estremamente pronta.

Contro: solo a pagamento, molte funzionalità sono inutili se ti serve solo il blog.

Verdetto: a mio parere, Squarespace è la soluzione perfetta se vuoi creare un sito che non sia solo un blog e vuoi arrangiarti da solo. Puoi farlo anche con WordPress, ma Squarespace probabilmente ha un modo più intuitivo di configurare l’aspetto del sito.

Ovviamente, se vuoi una piattaforma gratuita, Squarespace non fa per te. Perciò, lo consiglio più ai professionisti, che inoltre possono trovare bellissimi temi pensati appositamente per i fotografi.

Google+

Cosa ci fa un social network in una lista di piattaforme per la creazione di blog fotografici? In realtà è meno strano di quanto pensi.

Google+, dal momento in cui è nato, si è presentato come un social network per comunicare con le persone che condividono i tuoi interessi. Inoltre, sono molto diffusi post lunghi, simili più a post su blog che ai brevi interventi che funzionano su Facebook e Twitter. Infatti, alcuni blogger hanno deciso di spostare la loro attività proprio su questa piattaforma.

Chiaramente, avere un profilo o una pagina su un social network non ha niente a che fare con l’avere il proprio sito. Il livello di controllo e personalizzazione è praticamente nullo. Al contempo, se usato correttamente può comunque portarti un’ottima visibilità con il minimo sforzo.

Pro: gratuito, molto diffuso, incentrato sugli interessi, molto diffusi i post lunghi, facile da usare.

Contro: nessuna personalizzazione, non hai la proprietà dei contenuti, non controlli l’evoluzione della piattaforma.

Verdetto: se anche aprire un blog su Exposure.so ti sembra un lavoro troppo grosso, o semplicemente vuoi fare un esperimento, ti consiglio di provare a “bloggare” su Google+. Molto probabilmente hai già un account Google, si tratta solo di configurare il tuo profilo o creare una pagina per la tua attività di fotografo.

Scrivi come avresti fatto sul tuo blog e sii attivo come si deve fare sui social. Non ti sarà difficile misurare i risultati.

Note di Facebook

In tema di social media, non si può non menzionare Facebook. Lo strumento più simile ad un blog che vi puoi trovarci sono le Note. Esse permettono di inserire testi lunghi, proprio come gli articoli di un blog, sul proprio profilo.

Effettivamente, però, sono uno strumento secondo me di scarsa efficacia. Il motivo principale è che Facebook è troppo generalista e i tipi di contenuti che hanno successo non sono sicuramente lunghi e approfonditi.

Pro: gratuito, estremamente diffuso, immediato da usare.

Contro: Facebook non è il posto migliore in cui condividere la propria conoscenza in maniera approfondita.

Verdetto: mentre sperimenterei Google+, perchè è nuovo e ha uno stile che si presta agli approfondimenti, non considererei le Note di Facebook come un surrogato di un blog.

Osservazioni conclusive

In questa lista, come vedi, ho proposto cose piuttosto disparate. A seconda di quanto tempo vuoi dedicare al blog e di come vuoi configurarlo, troverai sicuramente ciò che fa per te.

In generale, ecco come ti consiglio di procedere:

  • se stare al computer non ti piace, vuoi solo scrivere e mostrare le tue immagini insieme al testo, usa Exposure.so (o Medium),
  • se hai bisogno di funzionalità più avanzate, come ad esempio la pagina del portfolio o l’e-commerce, ma non hai soldi da spendere, ricorri a WordPress (magari partendo con WordPress.com),
  • se vuoi le cose al punto precedente e puoi spendere qualche euro al mese, scegli Squarespace.

Gli approcci alternativi, come i social media o Ghost, richiedono sperimentazione.

Come forse avrai già visto, quasi tutte le piattaforme che ho elencato sono inglese. L’unica completamente tradotta in italiano è WordPress, oltre ovviamente ai social media.

Esistono alcune alternative in italiano per creare il proprio sito. Però, quelle che ho visto io non sono assolutamente paragonabili a livello di estetica, facilità d’uso e funzionalità. Questa è una storia che si ripete spesso ed è uno dei motivi per cui ritengo sia necessario per tutti avere una conoscenza almeno basilare dell’inglese.

Ora che ti ho elencato tutti questi strumenti, non hai più scuse. Sai perchè ad un fotografo conviene avere un blog e sai anche cosa usare per farlo.

Allora vai, iscriviti a qualcuna delle piattaforme e comincia a farti conoscere scrivendo contenuti di valore!

Immagine di copertina


Potrebbero interessarti anche :

Possono interessarti anche questi articoli :