A fine anno si è soliti fare un bilancio di tutto ciò che si è visto, sentito, vissuto, una specie di catalogazione per ricordare ciò che di buono c’è stato nei 12 mesi appena trascorsi. Anzichè fare una top 10, quest’anno vogliamo stringere il cerchio e dedicarci a quelle che secondo noi sono state le cinque migliori serie tv del 2010. In un anno ricco di telefilm andati in onda specialmente in America ma molti giunti anche da noi, potrebbe non essere facile orientarsi, ma noi abbiamo le idee abbastanza chiare su chi merita di entrare in questa speciale classifica. Questa è la lista, in ordine sparso:
MISFITS
Misfits non è la solita serie di supereroi. I protagonisti sono cinque ragazzi qualsiasi, dei bassofondi inglesi, costretti a lavorare nei servizi sociali per aver commesso dei crimini minori. Che si ritrovano a dover fare i conti con dei superpoteri che gli cadono letteralmente dal cielo. E che non sanno come e quando usare. Una serie inglese giunta nel 2010 alla sua seconda stagione, già confermata per una terza, definita una dark comedy, che sa coniugare in un mix perfetto un umorismo politicamente scorretto a vicende grottesche. La città sembra impazzita, il fulmine che ha trasformati i cinque protagonisti ha colpito anche altre persone, assegnando loro poteri bizzarri, coi quali i 5 dovranno confrontarsi. E poi c’è sempre l’ombra misteriosa del ninja vestito di nero, che li segue e sembra proteggerli. Una seconda stagione che ha saputo reggere l’intensità della prima sorprendente stagione, e che è riuscita a far evolvere la trama in maniera appassionante. Serie in inglese, da vedere in lingua con sottotitoli. Sarà trasmessa anche in italiano ma assolutamente sconsigliata per il doppiaggio che definire pessimo è un eufemismo.
WALKING DEAD
Benchè nel cinema si sprechino le pellicole dedicate ai morti che camminano, nella televisione ancora non si era vista una serie che trattasse in modo specifico questo argomento. Ancora prima di iniziare era quindi molto l’interesse attorno a questa serie, che è cresciuto molto dopo la premiere. Una serie in cui gli zombi fungono sia da protagonisti che da pretesto, alternando episodi in cui ad altri in cui viene fatta un’analisi introspettiva dei personaggi e, di riflesso, dell’umanità. Quello che colpisce di questa serie sono la regia, la fotografia, la cura dei particolari, e non poteva essere altrimenti, visto il suo creatore, quel Frank Darabont che abbiamo già visto dirigere film come Le Ali della Libertà, Il miglio verde, Mist, e che riesce a dare a questa serie l’aura i un vero e proprio film cinematografico. Una serie ispirata ad un fumetto, che ha visto alti e bassi nel corso della breve prima stagione, ma che ci ha convinto abbastanza da augurarci che nella seonda stagione, prevista per fine estate 2011, sappia mantenere lo standard e migliorare alcuni piccoli difetti.
SPARTACUS: BLOOD AND SAND
Spartacus ritrae le gesta di un famoso schiavo Trace realmente esistito. Con una regia e una scenografia che ricordano molto 300, sono narrate le gesta di questo uomo rapito in Tracia per aver tradito i Romani cui aveva giurato fedeltà, nel momento in cui gli stessi non hanno mantenuti la loro parola. Viene condotto a Roma, dove riuscirà a salvarsi dalla condanna a morte sconfiggendo quattro gladiatori, ma per il suo carattere selvaggio troverà molte difficoltà, sia nei confronti dei suoi padroni che dei suoi compagni gladiatori. Ma farà di tutto per riuscire a ritrovare sua moglie, venduta come schiava a dei romani. Una serie ricca di pathos, di combattimenti nell’arena, di intrighi, di sesso, di lotte per il potere. Una serie che dopo i primi episodi rischiava di essere una semplice esibizione di effetti speciali (non sempre impeccabili, e volutamente esagerati) nei combattimenti e di corpi nudi presenti spesso a video, e che invece ha saputo soprprenderci per l’intreccio nella trama e la complessità e coerenza dei personaggi.
TERRIERS
Indicato da molti siti americani come la serie migliore che non avete visto, Terriers sorprende non tanto per la trama, essendo un procedurale che vede protagonisti due detective privati, ma per la freschezza e la genuinità dei suoi due protagonisti. Sono impulsivi, spesso agiscono d’istinto e poi ne devono pagare le conseguenze. In ogni episodio si trovano di fronte a un caso diverso, ma vi è una narrazione di fondo che fa da collante alle vicende dei due protagonisti. Nonostante la critica americana abbia accolto molto bene la serie, non ci sarà una seconda stagione, restano quindi i tredici episodi tredici della prima stagione da godersi, sapendo che saranno gli ultimi. La serie non è uscita in Italia, quindi l’unico modo per vederla è inglese con sottotitoli.
BREAKING BAD
Questa terza stagione è riuscita a sorprenderci ancora una volta. Una stagione molto intensa, ricca di rivelazioni, emozionante, appassionante. La storia di Walter, professore di Chimica, che nella prima stagione scopre di avere un cancro e decide di godersi la vita… “cucinando” anfetamine!