Ripercorrere i giorni della fanciullezza fa riaffiorare alla labbra il sapore dimenticato, dolce e amaro a un tempo, delle more. Frutto selvatico, gusto antico, vecchi ricordi, Assunta Castellano ci invia una nuova poesia intrisa di sentimenti e passioni. (Franca Poli)
LE MORE
Giorno d'estate
in cui brillava il sole
son ritornata a riveder le more...
quanta gioia e che sapore antico
mi dava il sol vederle
e il rimembrar di quando
da bambina
le mani e la bocca mi sporcavo
di quel nettare dolce e saporito...
mi rivedevo Io giocar felice e spensierata...
coi vestitini laceri e scucitì
per il mio monellar che ancora oggi
mi resta dentro e alla prima occasione
mi bussa sulla spalla e si presenta...
te ne rammenti tu... vecchia signora...
delle tue scorribande
e le argentine risate di bambina??
Si... le rammento e non rinnego nulla di quel tempo
che anche delle miserie io vedo solo
il rifiorir delle mie amate more!!