Il nuovo Pd targato Renzi scopre le carte. Non intende fare le scarpe a Letta. Giura di volersi ricandidare a sindaco di Firenze. Tra le priorità ci sono i tagli alla politica, la legge elettorale e l’estensione dei diritti. Vuole incontrare tutti i partiti con l’obiettivo di “confrontiamoci serenamente ma velocemente”. Non vuole sentire parlare di rimpasto e non crede al voto anticipato. Ha cominciato i suoi incontri, primo con Monti e potrebbe incontrare anche il Cavaliere ma, sorridendo sornione, dichiara:” a me non risulta, tranquilla però che se risulta, stavolta lo diciamo prima, così evitiamo problemi“. Renzi pungola a destra e a manca, in una sintesi brutale e veloce di quel che si preannuncia all’orizzonte della politica 2014.
“Un anno difficile, più di quello passato” è l’incipit di Otto e mezzo, con una Lilli Gruber che si affretta ad aggiungere, all’ospite Matteo Renzi a tutto campo nel salotto de La7 : “Renzi sostiene che la legge elettorale si potrebbe fare in tempi brevi, Berlusconi la appoggerebbe in cambio del voto il 25 maggio prossimo. Il segretario del Pd come la pensa in proposito?
E il volto in primo piano di Renzi, prontamente replica e sostiene che il Pd “non impone la sua legge elettorale. Ci sono tre diverse ipotesi per la legge elettorale per trovare una soluzione tutti insieme. Confrontiamoci velocemente e serenamente senza però mettere dei diktat. Non li fa il Pd e non li deve fare Berlusconi e non li fa nessuno degli altri. Se si vuole la legge elettorale, la si può fare entro la fine di gennaio e poi iniziamo il resto. Nelle scorse settimane abbiamo fatto un elenco di questioni aperte. Dopo le primarie ho pensato che sarebbe stato un gesto serio dire che noi facciamo alla svelta e allora ho messo nero su bianco le proposte del Pd. Se c’è bisogno di approfondire ci vediamo altrimenti andiamo avanti rapiditamente”, ha concluso.
Il nuovo anno comincia sul ring. L’aspettativa su Renzi è molto alta. Riuscirà l’abilità dialettica di colui che “ci metto il cuore e mi aggrappo a tutte le possibilità, i cittadini ci hanno dato una buona speranza, non buttiamola via” a tener testa a Colle e Palazzo Chigi che fanno tenaglia per fermare, ingabbiare, imprigionare il leader del Pd fino al 2015 con un patto di governo, a metà gennaio? A loro volta, le ambizioni del segretario democratico, consapevole dell’immobilismo lettiano, che va giù duro appena può, nonostante le rassicurazioni di facciata a mettere in pratica i suoi propositi? - “Va fatta la legge elettorale, i tagli di un miliado alla politica. Dobbiamo eliminare province e senato e finalmente iniziare a discutere delle questioni vere, come il piano di lavoro per creare nuovi posti e combattere la disoccupazione”.
Per ora quello che vedono gli italiani è un logoramento continuo, che ricorda altri precedenti storici. La legge elettorale è in attesa da tre anni e ancora non si vede l’ombra di una proposta concreta.
Sarà possibile fare qualcosa di più che parlare nel caos che ci sovrasta?
“È interesse del Pd che le cose promesse riusciamo a farle, facciamo le cose sul serio e l’Italia cambierà”. Decisive saranno le prossime settimane. Speriamo solo che la vecchia e scaltra politica che al suo attivo ha anni di esperienza non condanni il predestinato oggi imbattibile al ridimensionamento precoce.