Cottarelli, il responsabile della spending review, visto da Luca Peruzzi
Per convincere la gente che è utile e necessario privatizzare i servizi pubblici locali si citano i risultati del team sulla spending review diretta da Superman Cottarelli. Si sparano titoli sul numero di società partecipate dagli enti locali in passivo o inattive o con patrimonio negativo per dimostrare che la cosa migliore per i cittadini è che il 'pubblico' si liberi al più presto della zavorra delle municipalizzate. La realtà invece è ben diversa. E' vero che nell'ambito delle società partecipate dagli enti locali esistono sprechi, corruzione, clientelismi, poltrone create apposta per sistemare amici, amanti, politici trombati ma - a parte il fatto che la responsabilità di queste distorsioni è nei partiti di governo (PD, NCD, Forza Italia, UDC, Scelta Civica che controllano la quasi totalità di comuni, province e regioni) - la 'ciccia' è ben altro. Qui sono in gioco quei servizi locali – luce, acqua, gas, trasporti, rifiuti – intorno ai quali girano come iene e avvoltoi le grandi multinazionali. Privatizzare quei servizi e sottoporli unicamente alla logica del profitto significherebbe ridurre e precarizzare posti di lavoro, aumentare per i cittadini il prezzo dei servizi forniti, privare gli enti locali dei relativi proventi spesso assai significativi, non essere più in grado di assicurare servizi che non possono generare profitti (si pensi ai collegamenti con le piccole località lontane dalle grandi vie di comunicazione). Consentire a 'qualcuno' di mettere le mani su questo tesoro pubblico (di tutti i cittadini) è una delle ragioni per cui si sta stravolgendo il titolo V della Costituzione come spiega cinicamente Lorenzo Codogno, capo del Dipartimento Analisi Economico-Finanziaria del Ministero dell'Economia e della Finanza.
L'esperienza passata ci dice che dopo le liberalizzazioni e le privatizzazioni le tariffe hanno subito aumenti record come documentato dalla CGIA di Mestre. Emblematico è il caso di Acqua Latina in perenne guerra con gli utenti per la gestione vessatoria ed esosa di un bene, anzi del bene, fondamentale quale l'acqua. Valutare un'azienda pubblica solo in termini di bilancio risponde ad una logica sbagliata e truffaldina. A fronte dell'eventuale esborso finanziario a carico dell'Erario bisogna valutare i benefici pubblici: occupazione diretta e indiretta, calmierazione delle tariffe, svolgimento di servizi che il privato non farebbe perché non remunerativi, benefici per l'ambiente e la qualità della vita delle persone, stimolo allo sviluppo delle attività economiche private. Quando TG, talk show televisivi, grandi quotidiani nazionali ci propinano tutti insieme e contemporaneamente le stesse 'verità', gli stessi problemi e le stesse soluzioni fermiamoci, cerchiamo di capire e di ragionare e proviamo a trovare un'informazione onesta da qualche altra parte.