Le ‘ndrine al nord si infiltrano ovunque e, recenti inchieste hanno scoperto che la criminalità organizzata avrebbe addirittura infiltrato una società sportiva. Il fatto è riportato da Il Giorno, accade in Brianza a Mariano Comense, dove, scrive il Giorno, Giuseppe e Giovanni Brenna, 40 anni il primo, titolare della società Brianza Elettrica di via San Martino, 45 anni il fratello, proprietario di un negozio di parrucchiere da uomo, sono stati fermati con l’ accusa di concorso in estorsione, realizzato assieme ai principali esponenti delle locali di ‘ndrina del territorio, Rocco e Francesco Cristello, Claudio Formica, Filippo Trapani e Francesco Elia, appartenenti al sodalizio di Seregno.
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Quel che sembra essere di una certa importanza è la popolarità dei fratelli Brenna all’interno del mondo calcistico, i Brenna ed altri 2 soci avrebbero infatti fondato la Ads Virtus Mariano Comense, o per lo meno risulterebbero tra i fondatori.
La Ads Virtus Mariano Comense gioca in terza categoria e spesso utilizza il campo di via Santa Caterina da Siena a Mariano Comense.
Il presidente della società calcistica risultava essere Giovanni Brenna eppure, scrive il Giorno non è il calcio quello che li porta ad avere contatti con il malaffare, ci sarebbe altro. A loro carico infatti sarebbe emerso qualcosa che riguarda il periodo tra giugno 2008 e novembre 2009, quando il socio di un circolo di Giussano era stato costretto a restituire le cambiali che gli erano state date dai due fratelli Brenna per l’acquisto di una quota societaria del suo locale: 60mila euro.
L’imprenditore sarebbe stato minacciato e, si legge su Il Giorno , a titolo di «indennizzo per il disturbo arrecato», l’uomo sarebbe stato saccheggiato anche dell’intero arredo della sua abitazione, il cui valore si aggirava attorno ai 30mila euro. I metodi che sarebbero stati utilizzati per costringere l’imprenditore di Giussano ad accettare le richieste, sono identici a quelli attuati dagli esponenti della criminalità organizzata, a ogni latitudine.
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Per questa occasiono sembra che presso un ristorante di Seregno, dove era presente quasi tutta la locale ‘ndranghetista, ma anche i fratelli Brenna: in tutto sette persone che lo circondavano. L’imprenditore fu minacciato puntandogli un coltello alla faccia, fu picchiato e gli fu intimato di restituire le cambiali e indennizzarli con una cifra ulteriore, partita da 50mila euro, scesa a 20mila e alla fine liquidata con i mobili della sua abitazione. I due fratelli di Mariano Comense, secondo l’ordinanza di custodia che li ha portati in carcere, firmata dal gip di Milano Andrea Ghinetti, sono estranei a qualunque contestazione associativa, ma concorrenti nel reato di estorsione, essendosi affiancati a soggetti i cui metodi e la cui collocazione erano evidenti.
(Corsivo da Il Giorno)