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“Le nonne” di Doris Lessing vs “Two Mothers” di Anne Fontaine

Creato il 11 aprile 2014 da Linda Ferrando

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Naomi Watts è senza dubbio una delle mie attrici preferite, credo di averla apprezzata davvero dopo aver visto 21 grammi e Il velo dipinto. L’anno scorso ho intravisto in tv il trailer di Two Mothers e mi sono ripromessa di vederlo; tendenzialmente però, se scopro che un film è tratto da un romanzo, cerco sempre di leggere prima di vedere. E così ho fatto anche questa volta.

Doris Lessing nel caso in cui voi non l’abbiate mai sentita nominare, è stata una scrittrice britannica che ha vinto il premio Nobel per la letteratura nel 2007; avevo già sentito parlare di lei perché ha scritto diversi racconti e saggi sui gatti (non posso lasciarmeli scappare!). Le nonne è in realtà una raccolta di tre racconti:

  • il primo, Nonne, è quello da cui è stato tratto il film e narra di due amiche che si innamorano ognuna del figlio dell’altra. Il rapporto morboso tra le due coppie viene descritto in modo molto lineare e rilassato in uno stile piuttosto descrittivo e a tratti decisamente freddo;
  • il secondo, Victoria e gli Staveney, narra di una ragazza di colore che, rimasta orfana, viene cresciuta da un’assistente sociale. La vita di Victoria, che crescerà, diventerà madre dopo un’avventura estiva e si sposerà, viene raccontata sottolineando le differenze di ceto che ancora risultano evidenti anche nella Londra moderna;
  • il terzo, Il figlio dell’amore, è in assoluto il mio preferito, protagonista è un soldato inglese che durante la Seconda Guerra Mondiale si innamora e ha un’intensa ma brevissima relazione con una donna sposata di Cape Town. Qui emerge in modo chiarissimo la difficile vita durante la guerra, in particolare sulle navi costantemente sotto gli attacchi degli U-Boot tedeschi.

Sarà che i tre racconti sono piuttosto diversi tra loro per modalità narrativa, personaggi, tempi e luoghi, ma non ho compreso del tutto lo stile della Lessing; la curiosità mi spingeva a continuare la lettura anche se nei primi due racconti ho faticato abbastanza a calarmi nei protagonisti.

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Una delle splendide scene girate in Australia con una Naomi Watts in piena forma

Two Mothers, anche se il titolo originale è Adore, è la perfetta incarnazione cinematografica del racconto tranne forse per il finale. Sia le atmosfere fresche e spensierate dell’inizio, sia quelle angoscianti e pesanti della seconda parte del film sono rese in modo davvero simile al racconto. Ho letto numerose recensioni negative che criticavano i dialoghi ridotti all’osso e i personaggi un po’ inverosimili: questo però rispecchia totalmente il breve romanzo da cui è stato tratto e forse solo chi lo ha letto può comprendere questa strana pellicola. E se la fotografia lascia davvero senza fiato, non capisco perché omettere il finale decisamente negativo che invece caratterizza proprio l’inizio del racconto. In ogni caso ho apprezzato molto le protagoniste: Naomi Watts e Robin Wright ben calate nella parte e devo dire davvero splendide per aver passato la quarantina già da un po’ di anni.


Voto ad entrambi: ★★★✰✰

♫♪ In these shoes? – Kirsty MacColl

Lil disse a Roz che quella felicità le faceva paura. “Com’è possibile che esista qualcosa di così meraviglioso?” sussurrò, temendo che qualcuno la sentisse… ma chi? Non c’era nessuno nelle vicinanze. Quello che intendeva dire, e Roz lo sapeva, era che una felicità così grande sarebbe stata punita. Roz si mise a scherzare ad alta voce, e disse che un amore così non osava dire il suo nome, poi intonò una canzonetta sdolcinata.

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