C’è pure la firma di Pippo Rinaldi, in arte Kaballà,
in Banda Larga, il nuovo disco dei
Musica Nuda, ovvero il duo voce e contrabbasso Petra Magoni e Ferruccio
Spinetti, uscito ieri su etichetta Blu Note. Il musicista etneo, insieme con
Susanna Parigi, ha regalato ai due artisti il testo di Carica erotica, uno dei venti brani – tra questi Les Tam-Tam du Paradis di Paolo Conte, Le cose di Francesco Bianconi dei
Baustelle e Spina Dorsale con Joe
Barbieri - del primo disco “abbigliato” dei Musica
Nuda registrato con l’orchestra da camera delle Marche diretta per
l’occasione da Daniele Di Gregorio, che si è occupato anche dell’arrangiamento
dell’album.
«Un po’ come si fa per i compleanni importanti, abbiamo voluto
festeggiare i dieci anni di carriera vestendo la nostra musica, che spoglieremo
subito dopo, con l’orchestra», spiega Petra Magoni. «La scelta più difficile è
stata quella dell’arrangiatore, ma Daniele (Di Gregorio, ndr) è stato un
maestro. Non è un caso che da vent’anni lavori con Paolo Conte», aggiunge
Spinetti a conclusione dello show case di presentazione di Banda Larga.
Un’esibizione senza orchestra, ma in trio con Daniele
Di Gregorio alla marimba a impreziosirla, che riesce a lasciare tutti in
rigoroso e stupefatto silenzio. Lo stesso trio sarà spesso ricomposto nel tour,
al via dalle Marche («In omaggio al nostro incontro artistico sul palco di
Grottazzolina») il 21 febbraio, che toccherà anche la Francia, l’Austria,
l’Inghilterra, il Portogallo (in Um outro
Olhar Petra Magoni si cimenta con il portoghese). «Dove potremo, come a Pordenone, ci faremo accompagnare dall’orchestra.
A volte saremo in trio con Daniele Di Gregorio. Tutte le altre volte
spoglieremo la nostra stessa musica per fare una cover di noi stessi», spiegano
Petra e Ferruccio, anche loro facenti parte dellaschiera degli esclusi del
Festival di Sanremo.
«Non ci sono rimasto male – rivela Spinetti, che il
Festival l’ha vinto nel 2000 quando era parte degli Avion Travel -. Capisco che
a partecipare solo soltanto 14 artisti e magari le canzoni belle erano molte di
più. Per il giudizio finale, però, aspetto di ascoltarle». «Al Festival è bello
andare se si rimane coerenti con il proprio progetto. Pensavamo di poter avere
i pezzi giusti, visto che erano stati arrangiati per orchestra», aggiunge Petra
Magoni, a Sanremo con poca fortuna nel 1996 e nel 1997. «Ma erano pezzi inutili
che non convincevano me per prima. Invece - aggiunge - sono contenta dei
percorsi alternativi che percorriamo con Ferruccio da dieci anni con grande
entusiasmo».
Un entusiasmo vincente e «un’onestà intellettuale, perché –
rimarca Spinetti – un disco lo facciamo quando ne sentiamo l’esigenza artistica
a costo di litigare con la casa discografica», che i Musica Nuda vogliono contagiare. «La crisi non può fermare tutto – concludono
-, ci è sembrato giusto investire nella musica per dimostrare la perseveranza
paga».
(Pubblicato su La Sicilia del 30 gennaio 2013)