Oggi il Reuters Institute for the Study of Journalism presenterà i risultati dell’edizione 2013 del suo studio annuale “Digital News Report”, studio sulle abitudini di consumo dell’informazione online/digitale in Europa, Italia compresa, e Stati Uniti.
La BBC, che insieme a Google ed Ofcom patrocina lo studio, ne anticipa alcuni contenuti sintetizzando i risultati principali.
In base a quanto pubblicato emerge che in Italia il 30% degli intervistati dichiara di non aver notato da quale sito web, da quale testata online, stesse attingendo informazioni. Attitudine che pare essere particolarmente accentuata per gli heavy users di social media.
Sono proprio gli italiani tra coloro che, rispetto a quelli delle altre nazioni prese in considerazione dallo studio, hanno la maggior propensione a condividere e/o commentare le notizie attraverso social network e social media.
Se i social media vengono utilizzati come semplice “discarica di link”, senza una particolare cura del contenuto postato, né del dialogo con fan e follower, facendone un uso meramente strumentale a veicolare traffico sul sito web della testata, senza un utilizzo ponderato delle tecniche di coinvolgimento del lettore/utente, come ha dichiarato recentemente Vincenzo Cosenza [ed il sottoscritto] a commento della sua analisi relativamente alle performance dei giornali italiani su Facebook e Twitter presentata al Festival Internazionale del Giornalismo, il risultato è, anche, quello di una scarsa fidelizzazione dei lettori e dunque di una minor rilevanza del brand della testata.
In attesa di aggiornarci al riguardo domani, dopo la lettura integrale del rapporto del Reuters Institute for the Study of Journalism, qualche campanello d’allarme inizia a squillare, forte.