“Non esiste vascello che come un libro ci sa portare in terre lontane. Né corsiero come una pagina di scalpitante poesia. È un viaggio che anche il più povero può fare senza il tormento del pedaggio. Quanto è frugale la carrozza che trasporta l’anima dell’Uomo.” – Emily Dickinson
Carissimi lettori, eccoci con le novità editoriali del primo mese dell’anno della casa editrice Rupe Mutevole Edizioni. Con l’augurio di una nuova lettura e di un nuovo anno vi ricordiamo che Rupe Mutevole Edizioni è stata fondata nel 2004, e da allora ha avuto modo di espandersi nel settore tematico e geografico.
Sono venti le collane editoriali della casa editrice, venti sono dunque le braccia che accolgono la diversità per condurre oltre i confini territoriali e mentali.
La denominazione delle collane è in linea con la politica della casa editrice, troviamo infatti: “Letteratura di Confine”, “Trasfigurazioni”, “Mappe di una nuova èra”, “Saggi”, “Rivelazioni”, “Poesia”, “Fairie”, “Atlantide”, “Oltre il confine”, “Scritti in scena”, “Sopralerighe”, “Heroides”, “Echi dalla storia”, “Visioni”, “Margini liberi”, “Echi da internet”, “Radici”, “Supernal Armony”.
Eccovi le novità editoriali del mese di gennaio 2015:
“Non sei mai andata via” di Mauro Caliendo
Il senso che Mauro mi regala è di essere quello che scrive. Quindi un artista.
Nessun compiacimento, pippa mentale, autocelebrazione in quello che scrive. Ma vita e poesia. E naturalmente amore. Che è vita e poesia. Raccontarsi non è facile.
Mettersi in mutande nell’affollata piazza della letteratura non è facile. Essere perché si è non è facile. Il talento a mio parere non si impara né tantomeno si improvvisa. Né arriva come un temporale d’estate o una cartolina con su scritto saluti e baci.
Mauro ha il talento. E sa mettersi a nudo. Lo fa bene. Tramuta il dolore in un sorriso. Il sorriso dell’artista.
Fancis Bacon scrive: “La lettura rende un uomo completo, la conversazione lo rende agile di spirito e la scrittura lo rende esatto.” . Quindi Mauro Caliendo è un uomo esatto. Ed esattamente è un grande artista emergente.
Dalla prefazione di Enrico Nascimbeni
“Emma. Alle porte della solitudine” di Giovanna Fracassi
Emma è un nome di fantasia, ma non è immaginaria la donna alla quale è dedicata questa mia nuova silloge. Si tratta di mia madre che mi ha lasciata ormai da anni.
Purtroppo ancora prima, la malattia dell’Alzheimer me l’aveva irrimediabilmente allontanata, rinchiudendola in quella solitudine, alle soglie della quale, io sono rimasta e che ha fatto da contraltare a quella mia di figlia impotente.
Perché ci sono assenze, ci sono abbandoni che non possono essere consolati e meno che mai colmati.
Emma è una raccolta di poesie in cui tornano i temi a me cari estesi a tutti quei momenti della vita di una persona nei quali si fa più acuta la consapevolezza della ineludibile e sostanziale solitudine dell’essere umano, attraversata da brevi momenti di condivisione e di appartenenza con altre anime in viaggio in questa vita meravigliosa ma a termine.
Collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.
“Memorie di Villa Pedrini” di Giovanna Mulas
La scrittura di Giovanna Mulas è limpida. Trasparente. Direi inconfondibile. Lei raccoglie in sua personalissima soffitta tutti i giocattoli che raccontano di tante vite. Attraversa con discrezione tante vite. Tra dialoghi. Posti. Ricordi. Presente. Passato remoto.
“Vanessa scrutò la camera dei bambini, la porta aperta e i due folletti ancorati lì, allo stipite, come incerti sul da farsi, i pigiamini storti e gli occhi ancora pieni di sonno.” Ecco come Giovanna graffia la realtà dipingendola di fantasia. Penso che di questi tempi leggere un libro così faccia bene bene a tutto. Fa passare la paura. La sete. La rabbia. La fame. La febbre.
Il disamore per una vita che non ci appartiene più. Questo libro è assenzio e brodo caldo. Una sberla di mare ben assestata e una caramella alla menta che scivolano nel nostro cuore. Giovanna Mulas è tenutaria di una candida sensualità del sentito che mai scivola nella volgarità e nel banale.
Non vuole stupire il lettore. Lo cattura. Lo commuove e lo proietta senza scampo nelle sue parole. Un diario. Storie incrociate e poesia: “Il salice crepitò debolmente lusingando, coi flessuosi rami, i sassi sporgenti da una strozzatura in fondo alle radici.”. Potrei scrivere dieci pagine ma mi fermo qui. Certi libri vanno letti. Il perché lo sanno solo i bambini, gli alberi, le stelle, gli amanti e i sognatori. Ed essendo un incallito sognatore, mi sono innamorato di questo romanzo di Giovanna Mulas. Enrico Nascimbeni
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“Storie di mare” di Mario Barbara
Mario ha amato sempre scrivere, corrispondente per la sua zona di diversi giornali, amante della lettura e soprattutto dei libri denuncia, come quelli di Saviano, ma realmente non viene ispirato da nessuno di questi… sicuramente il suo fervore letterario è nei geni familiari, perché il suo pronipote già noto al mondo della scrittura, Ugo Barbàra, è stato finalista del Premio Strega nel 2009 con il libro “In terra consacrata”.
Quattro libri all’attivo, due di storia politica locale “Storie Minime”, cinquant’anni di vita politica e amministrativa locale, e “Palazzo Crociferi – i luoghi della memoria – la presenza dei padri crociferi a Castellammare”; e due splendidi romanzi “Un sogno lungo una vita” e “Cose… di cosa nostra” che risentono fortissimamente del vissuto politico del nostro autore, manifestando un desiderio tutto suo e di chi ha sempre creduto nella politica dell’altruismo e non dell’egoismo.
Proiettiamoci ora nel nuovo romanzo dal sapore diverso “Storie di mare” che ha come protagonista proprio il mare… il mare, dal quale e nel quale iniziano tante storie di uomini e pescatori, la cui vita trascorre per la maggior parte in balia delle onde, dove la vita è differente. In mare dove l’orologio non segna le ore ma gli attimi, in base alle correnti, dove l’uomo programma la propria vita sulle maree seguendo così il corso del sole.
Collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.
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“Replay” di Manuela Costanzo
Cosa faresti, se potessi rivivere la tua vita? Ok, ora alzi la mano chi non ha mai desiderato poter tornare indietro nel tempo e cambiare la propria decisione, magari utilizzando la DeLorean di “Ritorno al futuro”…
Magari salvare un preciso istante della vita, come nei videogames.
Metti che prendo male la curva e mi schianto, torno al punto di salvataggio e freno un po’ di più… Un sogno, vero? Beh, per Viola, più che altro, sarà un incubo.
Quasi non ci crede, le sembra impossibile. Eppure… Tutti noi ci facciamo trasportare da storie di persone che hanno poteri fantastici e desideriamo averli anche noi, almeno per un poco.
Ma se ciò accadesse davvero, come reagiremmo? Voglio dire, come sarebbe leggere nella mente delle persone?
Magari… volare? Poter riavvolgere il tempo ogni volta che vogliamo?
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“Il Romanzo esistenzialista del Secondo Novecento italiano” di Filippo Pace
La nascita del romanzo esistenzialista italiano risale ‘ufficialmente’ al 1904 con la comparsa del Fu Mattia Pascal, celebre primizia di un nutrito gruppo di opere che non rimane immune agli sviluppi del Decadentismo.
Non si tratta di un’esperienza conclusa nell’arco di pochi decenni, ma al contrario si protrae fino ai nostri giorni con esiti tutt’altro che trascurabili, caricandosi di connotazioni particolari nella seconda metà del secolo trascorso, ponendosi, soprattutto, come risposta alla delusione: è il caso dell’Italia del Secondo Dopoguerra o delle contestazioni sessantottine, periodi, entrambi, pervasi dalla speranza di poter dominare la Storia, di riuscire ad imprimerle un mutamento radicale e duraturo, foriero di giustizia.
Il presente lavoro si pone quale obiettivo quello di ricostruire un repertorio cronologico essenziale che segua, nella nebulosa della narrativa della seconda metà del XX secolo, in che modo le tematiche esistenzialiste, distinte dalla filosofia esistenzialista sebbene ad essa correlate, vengano sviluppate e rivitalizzate in nuove forme.
Collana editoriale “Trasfigurazioni” in collaborazione con Oubliette Magazine.
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“Il mercato degli schiavi” di Andrea Giglio
Fare il cantante significa interagire con la gente. È uno scambio di energie. Alla fine di ogni serata ricevo io stesso del materiale dalle persone che mi vengono a vedere.
Giovani musicisti, punkettoni filosofi, femmine cantanti. Un ragazzo gracilino dal viso smunto e con i capelli arruffati, durante un concerto mi chiese se avevo letto le sue poesie, che mi aveva portato alla fine di un concerto di un anno prima.
Gli risposi che era davvero troppo il materiale che ricevevo durante i concerti e per me era impossibile distinguere o ricordare le cose ascoltate o lette.
Le uniche poesie che ricordavo di aver letto tra il materiale ricevuto di recente avevano per titolo “Le Lucciole”.
Il ragazzo meravigliatosi mi rispose di essere proprio lui l’autore di quegli unici scritti che mi ricordavo. Aveva con sé un altro manoscritto: era il Mercato degli Schiavi.
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“Amata voce” di Nicoletta Nuzzo
Conquistare se stessi è un’operazione dura e delicata in cui riuscire a guardare il passato richiede cautela e infinita pazienza (Prende tempo: Prende tempo/e poi mi appare quello che accade/lo vedo e lo ricordo/lo vedo e lo dimentico/adesso è solo un piccolo tratto senza confine/che si aggiunge alla lunga spirale che mi avvolge//).
E forse le parole sono davvero le impronte attraverso le quali ritrovare la strada di casa per quanto esse nascondano al loro interno una carica di estrema pericolosità: servono a individuarsi, ma al tempo stesso a separarsi (In faccia: se non fossi l’uccellino che sono/poggiato di pena e oblio su zampe filiformi/ti griderei in faccia tutta la mia rabbia/con un solo nome io io io//).
Con la separazione giunge la paura, una paura che si nutre dell’informe e dell’indistinto (Spirale: io aspetto/e faccio cose che conosco,/ascolto voci che conosco,/cerco di non spaventarmi/e di trovare gli occhi di questo nulla./Aspetto/e faccio cose mute/come stare davanti al mare/o accarezzare un gatto/).
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Le raccolte di Rupe Mutevole: n^ 1 Aldo Boraschi
Raccolta nr. 1 dedicata alla collana editoriale di libri noir “Al limite del buio” che raccoglie i tre volumi di Aldo Boraschi è disponibile in un’unica confezione:
1 – Al limite del buio
2 – L’Enfasi eccessiva
3 – Dalidà
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Le raccolte di Rupe Mutevole: n^ 2 Mauro Salvi
I libri di Mauro Salvi ora disponibili in un’unica confezione
1 – Autobiografia di un artista
2 – Storie sottoamericane
3 – A un sogno dal mare e nell’oblio dei monti
4 – Tradotta giustizia
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Le raccolte di Rupe Mutevole: n^ 3 Haria
La prima raccolta di Haria contiene i seguenti volumi
1 – Donne di conoscenza
2 – Castagni e Trasmutazioni
3 – Piante di energia
4 – La luce negli occhi
5 – La mappa delle antiche donne di conoscenza
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Per pubblicare con Rupe Mutevole Edizioni invia un’e-mail ([email protected]) alla redazione inviando il tuo inedito, se vuoi pubblicare nella collana “Trasfigurazioni” con la collaborazione di Oubliette Magazine invia ad: [email protected]
Written by Alessia Mocci
Addetta stampa ([email protected])
Info
Sito Rupe Mutevole Edizioni