Le nuove luci della funicolare

Creato il 09 febbraio 2014 da Lightingweb
LA FUNICOLARE ULTRACENTENARIA 

L’11 novembre 1894, alla presenza di numerose autorità, tra cui il Cardinal Ferrari, arcivescovo di Milano, fu inaugurata la funicolare Como-Brunate. Veniva così posto fine al secolare isolamento della frazione di montagna, raggiungibile solo con una mulattiera. L’impianto fu costruito soprattutto grazie all’interessamento della famiglia Bonacossa, che ancora oggi possiede una villa in paese.

La prima funicolare utilizzava la trazione a vapore, nel 1911 fu convertita per l’energia elettrica e vent’anni dopo l’impianto fu nuovamente rimodernato con la sostituzione delle carrozze. Dal 2005 la funicolare è gestita dal Consorzio Mobilità Funicolare & Bus, in particolare il ruolo operativo è stato affidato all’Azienda Trasporti Milanesi, l’ATM, che fa parte del Consorzio. Gli ultimi lavori risalgono al 2011 e a pochi mesi fa, quando è stato sostituito l’impianto illuminotecnico dell’intera linea.

Il percorso, di poco più di un chilometro, viene compiuto in circa 7 minuti e offre scorci spettacolari sul lago e le montagne circostanti. Un curiosità: a metà percorso sullo spiazzo della casa cantoniera si trova il cannone di mezzogiorno che spara un colpo a salve ogni giorno alle 12 in punto.

LE NUOVE LUCI 

Il nuovo impianto illuminotecnico della funicolare di Brunate è stato realizzato con due obiettivi principali: maggiore efficienza e inserimento armonico nel paesaggio.  “Sono state sostituite le vecchie lampade a vapori di mercurio con apparecchi a vapori di sodio. Senza poter aumentare la potenza per rispettare i parametri dell’inquinamento luminoso, era necessario avere un rendimento maggiore e una resa cromatica migliore – spiega il progettista Paolo Della Torre (Galli Ezio spa) – non è stato semplice realizzare il progetto, perché non era possibile intervenire in alcun modo sulla struttura. I pali della linea sono alti solo 4 metri, era impensabile apportare alcuna modifica, neanche cambiare la distanza tra uno e l’altro. Siamo stati molto vincolati”. E dopo diverse prove, sono stati scelti gli apparecchi Brallo (Disano): “Lo stradale non era adatto perché disperdeva il flusso luminoso. Avevamo bisogno di un flusso costante: davanti alla prima vettura della funicolare sono installate delle telecamere che controllano il tragitto, qualora dovessero percepire un cambio di luce, si spegnerebbero. Inoltre, apparecchi dalle dimensioni troppo grandi avrebbero rischiato di coprire le stesse telecamere. Abbiamo provato a installare un ciclabile, una decisione forse azzardata, che però si è rivelata ottimale”.

Anche la fase d’installazione è stata delicata: “La linea della funicolare è lunga circa 1.000 metri con pendenze che arrivano fino al 55% – precisano Francesco Guarisco responsabile dell’impianto e l’installatore Gianni Guazzetti – la difficoltà era inclinare l’apparecchio così da trovare il giusto equilibrio tra il flusso luminoso e la pendenza della linea. Infatti abbiamo leggermente inclinato verso il basso il riflettore, dandogli la massima ampiezza per avere una luce costante”. E precisano “il flusso luminoso costante valorizza anche esteticamente la funicolare, che da lontano appare come una linea luminosa continua, non più un susseguirsi indefinito di puntini”.


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