Dopo l’accelerata impartita dalla recente interrogazione parlamentare, non è inverosimile pensare che le nuove NTC possano vedere la luce ed entrare in vigore già entro la fine del 2016. Tutto bene, dunque? Non proprio: almeno secondo quanto dice Carla Cappiello, presidente dell’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma che, con i suoi 23mila iscritti, è il più numeroso nel nostro Paese.
A seguito dei nuovi impulsi all’iter di approvazione delle norme tecniche per le costruzioni 2016, abbiamo voluto sentite la voce dei protagonisti, per capire come viene vissuta la vicenda della revisione delle NTC (leggi anche l’articolo del nostro blogger Nicola Mordà).
Nuove Norme Tecniche 2016: un copione tutto italiano
Mauro Ferrarini. Il testo delle nuove NTC era stato approvato dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici alla fine del 2014. Poi tutto si è fermato e ora, a seguito di un’interrogazione parlamentare, pare esserci una nuova accelerazione verso l’ok definitivo del testo. Secondo le vostre informazioni, quanto è probabile che la nuova versione delle NTC veda la luce entro la fine di quest’anno?
Carla Cappiello. Il testo sulle nuove NTC è la rappresentazione di un iter burocratico, tipicamente italiano, molto lungo e farraginoso, che è iniziato tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011, quando si formò una Commissione Redattrice per le nuove Norme Tecniche, in sostituzione di quelle del 2008, composta da esperti individuati, come previsto dalla legge, direttamente dal Consiglio Superiore dei LL.PP. La revisione si concluse nel luglio del 2012 con la trasmissione alla Commissione Relatrice, nominata sempre dal Consiglio Superiore dei LL.PP., del documento contenente la bozza delle NTC. A sua volta, questa Commissione consegnò nell’ottobre del 2012 il testo, che aveva approvato, all’Assemblea del CSLLPP che lo avrebbe sottoposto all’esame di rito nel successivo novembre. A seguito della discussione e delle osservazioni scaturite, l’Assemblea ritenne utile dare una proroga di ulteriori 15 giorni all’elaborato per approfondirlo. Pertanto, il CSLLPP integrò la Commissione Relatrice con nuovi esperti e nuove competenze.
Dal dicembre 2012 si è proceduto con la redazione di un nuovo impianto normativo, sostanzialmente più aderente alle NTC in vigore, non condiviso unitariamente dalla Commissione Relatrice, accettato, però, interamente dall’ Assemblea a novembre 2014.
Mauro Ferrarini. E da allora cosa è accaduto?
Carla Cappiello. Da quel momento è passato oltre un anno a che si riparlasse della questione, fin quando una parlamentare ha richiesto un’interpellanza sul caso, che sarebbe stata prevista per il 21 gennaio 2016. Ma il 20 gennaio scorso il dibattito ha avuto un progresso istituzionale. Le NTC, approvate a novembre 2014 dal Consiglio Superiore LL.PP. e ad aprile 2015 dal Ministero degli interni, soggette ad alcune osservazioni nel settembre 2015 dal Dipartimento della Protezione Civile, sembrerebbero, salvo alcune modifiche redazionali, oggi pronte per la revisione da parte delle Regioni e, auspicabilmente, in vigore entro la fine dell’anno. Il problema, a mio avviso, però è un altro.
Mauro Ferrarini. Un altro problema? Di che genere?
Carla Cappiello. Il tema non è più quando queste norme “vedranno” la luce, ma il comprendere se saranno adeguate nei confronti di una tecnologia che negli ultimi anni si è fortemente evoluta anche nel settore dell’antisismico e delle costruzioni in generale e se si coordineranno con le normative complementari (vedi Eurocodici) generate nel corso del tempo.
Accordo tra i tecnici cercansi
Mauro Ferrarini. Le bozze con il testo delle NTC 2016 “girano” tra gli addetti ai lavori già da parecchio tempo. Nell’ipotesi che l’impianto rimanga sostanzialmente invariato, qual è l’opinione degli Ingegneri della Provincia di Roma sulla validità della norma? Ci sono margini di miglioramento e, se sì, quali auspicate in maniera particolare?
Carla Cappiello. Se l’impianto rimane, come dovrebbe, sostanzialmente invariato, siamo di fronte a un testo che non mette d’accordo tutti i professionisti tecnici.
Mauro Ferrarini. Mancanza di accordo? In che senso?
Carla Cappiello. le NTC del 2008 avrebbero avuto necessità di una revisione più profonda, soprattutto in merito all’adeguamento e al miglioramento degli edifici già esistenti. Sarebbe stato opportuno dare una maggiore attenzione alla semplificazione degli iter procedurali, anche per valorizzare maggiormente il lavoro dei professionisti. In più, sarebbe stato auspicabile puntare sulle tecniche più moderne e innovative, così come si sarebbe dovuto dare più spazio allo studio del sottosuolo.
A destare qualche preoccupazione è anche l’introduzione di limiti ritenuti molto bassi da utilizzare in caso di miglioramento sismico degli edifici esistenti. Come noto la “categoria” di miglioramento sismico si applica quando, non rientrando nei casi di adeguamento, si intende accrescere il livello di sicurezza della costruzione. Rientrano in questo ambito anche i beni vincolati. In tal caso la valutazione della sicurezza e il progetto di intervento dovranno essere estesi a tutte le parti della struttura potenzialmente interessate da modifiche di comportamento, nonché alla struttura nel suo insieme. Al termine degli interventi, l’edificio dovrà essere in grado di sopportare, per le classi d’uso II e III, almeno il 10% dell’azione sismica massima che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione. Mentre per la classe IV tale percentuale sale al 40%. Forse la introduzione di limiti più elevati avrebbe consentito di assicurare più adeguati livelli di sicurezza sismica al patrimonio edilizio esistente.
D’altro canto, se queste norme saranno accettate definitivamente dalle Regioni, si farà un passo in avanti verso l’interesse generale, nell’auspicio generale che si realizzino interventi prioritari per il Paese, che da troppo tempo attende una rigenerazione.
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