Ancora novità in termini di sicurezza: Google deposita brevetto per lenti a contatto che scansionano l’iride e riconoscono l’utente e Birghamton University usa il cervello come password
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Non solo smartphone e dispositivi, ma anche la casa e gli elettrodomestici. Insomma, proprio in sintonia con l‘Internet delle Cose e tutti gli oggetti che stanno diventando smart e connessi tra loro, Google ci propone un nuovo sistema per rendere più sicura l’accessibilità a questi dispositivi.
Attraverso un sistema che scansiona l’iride e riconosce l’utente, Google deposita il brevetto per lenti a contatto che potranno essere impiegate in “sistemi e metodi associati con l’identificazione e l’autenticazione”. Le lenti saranno prodotte in collaborazione con Novartis, che già insieme a Google produce lenti a contatto per il diabete che sono in grado di controllare le glicemia nei pazienti diabetici.
Immagine trovata su: www.aciclico.comLe novità nel settore della sicurezza non finiscono qui: Birghamton University sta lavorando ad un sistema che identifica l’impronta del cervello, ovvero il modo in cui ognuno di noi reagisce agli stimoli, che è unico e varia da persona a persona.
Ciò che viene monitorato è la reazione cognitiva a parole e acronimi, e la ricerca pubblicata su Neurocomputing ha dimostrato che le reazioni sono differenti, associando l’impronta rilasciata alla persona nel 94% dei casi.
Qual è il vantaggio? La password, ovvero l’impronta del cervello, può essere cancellata e modificata semplicemente cambiando gli stimoli.