L'insicurezza mi lascia disegnata a matita. Una traccia acuminata si è spesa, una ragione si è consumata passando. Vive forse un disegno? Non è mai chiaro. Poco fa avevo una macchina accanto e dentro c'era un uomo che aveva le occhiaie di Picasso. Posso giurare che avesse le carni cupe, le delicate occhiaie di Picasso. Poi la fila si è sciolta e sono tornata sola, scollata. Basta un momento controluce per vedermi trapassata, nella grana della carta.