Continua il viaggio attraverso la poesia antica, oggi vi propongo le “Odi ” di Orazio.
Le Odi sono costituite da 103 poesie raccolte in quattro libri. I primi tre libri pubblicati fra il 30 a.c e il 23 a.c e il quarto nel 13 a.c. Con la composizione delle odi, Orazio si vanta alla fine del terzo libro, di aver introdotto nella poesia romana i metri e le forme liriche dell’antica poesia greca eolica i cui esponenti principali erano Saffo e Alceo.
L’intento di Orazio è di emulare gli antichi, per questo si serve di un procedimento che si può definire di “citazione”: inizia la poesia riportando la frase iniziale di una lirica greca e poi prosegue in maniera del tutto diversa e originale con contenuti romani.
Nelle sue poesie il poeta latino affronta numerose tematiche: la fugacità della vita e l’invito a godere pienamente ogni attimo, il famoso carpe diem, l’aspirazione ad una vita semplice vissuta con saggezza ed equilibrio, l’amicizia, l’amore, l’erotismo, il simposio come momento di piacere e riflessione, l’esaltazione della poesia come scelta di vita per isolarsi dalla massa e avvicinarsi ad una dimensione divina, l’esaltazione della Roma augustea, e infine l’immortalità della poesia.
La malinconia presente in alcune poesie, non sfocia mai nel dramma: Orazio riesce a stemperare la sua ansia di fronte alla precarietà della vita, con toni ironici e scherzosi.(vedi anche le Satire)