Un dibattito nato male diventa una bella occasione
Il titolo della manifestazione era suggestivo («Festival del vento»), gradevolissima la sede (una piazzetta del centro storico di Trapani, città linda e accogliente al confine fra due mari) e ghiotta la proposta pervenutami dal – sedicente – organizzatore: preparare degli incontri culturali al tramonto. D’accordo con Crispino Di Girolamo, l’editore della raccolta di commenti biblici, di vari autori, a cura di V. Gigante e L. Kocci (Fuoritempio. Omelie laiche, voll. I, II, III), ho pensato di dedicare la sera del 29 aprile a una conversazione tra l’arcivescovo cattolico, Alessandro Plotti, e il pastore della chiesa valdese di Trapani, Alessandro Esposito. I due invitati si sono presentati all’appuntamento puntualissimi, ma – a differenza delle sere precedenti – la piazzetta era del tutto sguarnita di sedie e tavolini: il gestore del bar faceva finta di cadere dalle nuvole, il responsabile dell’organizzazione risultava irreperibile. In questa desolazione, ovviamente, il pubblico che si era radunato era davvero esiguo. Insomma: ce n’era abbastanza affinché i due ospiti, delusi e un po’ offesi, ritornassero alle proprie case. O alle proprie chiese. La disponibilità generosa di entrambi – il vescovo più che ottantenne e il giovane pastore – compì invece un piccolo miracolo: con delle sedie raccolte qua e là, senza neppure il supporto di un microfono, i due hanno iniziato a confrontarsi sul tema della lettura della Bibbia con una lucidità, una sincerità e non di rado un’ironia, che hanno conquistato i presenti e persino ritardatari e passanti occasionali. Un’operazione come quella proposta nei tre volumi, sulla base di commenti pubblicati negli anni dall’agenzia Adista a firma di personalità spesso esterne alle appartenenze confessionali tradizionali (Erri De Luca, Fausto Bertinotti, Giancarlo Caselli, Franco Barbero, Gianni Vattimo…), è legittima?
Augusto Cavadi - da 'Riforma' del 17 maggio 2013 - www.chiesavaldesetrapani.com