E poi quando meno te l’aspetti arriva l’onda. Forte, impetuosa, dapprima silente e poi fragorosa, tutta insieme. Si sfianca e infrange con la potenza della sua sopresa tutto ciò che trova e bagna tutto, tutto bagna, e l’acqua salata del mare scorre ovunque portandosi via qualunque ciottolo, ogni tua costruzione in bilico precario. Non rimane niente, dopo, solo il rumore dello scolare dell’acqua per le pareti, i pertugi, le conche. Resta, forse, solo lo scoglio, abituato alla violenza, che ha saputo modellarsi dagli schiaffi del mare, stondeggiarsi, riempirsi di pori ma comunque in grado a farsci scivolare tutto addosso.