Le opinioni e i fatti

Saviano pone delle questioni giuste e altre, non dico sbagliate, quantomeno eccessive. Che la Lega sia tra gli attori che devono delle spiegazioni sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta al nord non ci piove (il tempismo, tra l’altro, è una botta di culo, cit.). Ma affermare che la Lega interloquisce con essa è un altro paio di maniche perché allora la frittata si può rigirare ai danni delle varie forze politiche, certamente non esenti da pratiche poco raccomandabili. Le erbe infestanti sono ovunque, purtroppo. L’importante è saperle estirpare e Saviano avrebbe fatto meglio ad allungare il monologo di Vieni via con me al fine di approfondire il ragionamento, se non altro per evitare una polemica di cui davvero non se ne sentiva la necessità. Detto questo, da parte di Saviano non mi è piaciuto il paragone tra “Sandokan” e Maroni nell’intervista a Repubblica. È un pretesto inutile, intriso di retorica, volto a cosa non si sa. Ci sta, insomma, che Maroni si incazzi. E soprattutto: quando si vuole accusare qualcuno di qualcosa dovrebbe essere altrettanto doveroso argomentare sino in fondo. Strillare all’interlocutore studiaaaaaa!!!! come farebbe il peggiore scaricatore di porto – con rispetto parlando e per quanto la scena di per sé sia spassosa – ha poco valore se non si spiegano le proprie ragioni. Bollare le tesi altrui come “cazzate” – mica sempre a torto, magari – può risultare addirittura dannoso se non si arriva al perché di cotante cazzate paventate (ma questa è un’altra storia).