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Le opzioni indiane sulla fine dei giochi in Afghanistan

Creato il 20 luglio 2012 da Geopoliticarivista @GeopoliticaR
Le opzioni indiane sulla fine dei giochi in Afghanistan

L’India ha molti interessi in Afghanistan, specialmente una volta che le truppe occidentali lasceranno il paese entro la fine del 2014.

 
La conferenza di Tokyo tenutasi la scorsa domenica si è impegnata nello stanziamento di 16 miliardi di dollari in aiuti allo sviluppo fino al 2015. Tra i leader internazionali presenti alla conferenza v’era per l’India il ministro degli Esteri S.M. Krishna, che ha evidenziato gli sforzi fatti dall’India per il pieno sviluppo dell’Afghanistan.

L’India è tra i maggiori donatori dell’Afghanistan, avendo già impegnato quasi 2 miliardi di dollari nel paese. La compagnia statale indiana Border Roads Organization ha costruito una strada lunga 218 km da Zaranj a Delaram, lungo il confine afghano-iraniano. La strada servirà per trasportare merci verso il confine iraniano e da qui al porto di Chahbahar. Questa rotta è strategicamente importante per l’India per poter raggiungere l’Afghanistan, dato che il Pakistan non le permette il transito attraverso i suoi territori. L’India è inoltre coinvolta nella costruzione del parlamento afghano a Kabul oltre che nel progetto energetico della Diga di Salma nella provincia di Herat, che sarà completato quest’anno.

La strada Delaram-Zaranj e il porto di Chahbahar

L’India ha molti interessi in Afghanistan, specialmente una volte che le truppe occidentali lasceranno il paese entro la fine del 2014. Quali sono gli scenari più probabili che possono svilupparsi in Afghanistan una volta che le truppe straniere si ritireranno? In primo luogo è altamente probabile che i Talebani ritornino in molte zone del paese una volta che le forze occidentali non saranno più presenti. Nel caso che ciò accada, l’India dovrà ancora una volta prestare il proprio supporto alle controparti non talebane come fece in passato quando supportò l’Alleanza del Nord in cooperazione con l’Iran e la Russia. Secondariamente esiste una reale minaccia di destabilizzazione del confine

La regione del Kashmir
indiano per quanto riguarda la provincia di Jammu e Kashmir se i Talebani riprenderanno il potere dopo il 2014. Per evitare ciò, l’India deve allearsi con la Comunità Internazionale per formare le forze di sicurezza afghane e trovare cosi in Kabul un sostegno nel caso in cui i Talebani si alleassero con le forze anti-indiane nella provincia di Jammu e Kashmir.

In quanto parte dell’accordo di partenariato strategico tra India e Afghanistan, firmato durante la visita del presidente afghano Hamid Karzai in India nell’ottobre dello scorso anno, l’India ha già concordato “di assistere nei programmi di formazione, equipaggiamento e capacity building delle Forze di Sicurezza Nazionale afghane” L’accordo impegna inoltre i due paesi nella cooperazione in settori come “agricoltura, industria mineraria e sanità, riflettendo le priorità afghane”. Come terza questione, l’India si sta avvicinando agli USA oltre a coltivare i propri legami storici con la Russia. Si creeranno cosi ancor più opportunità per l’India, gli Usa e la Russia di collaborare per la stabilizzazione dell’Afghanistan. La settimana scorsa, durante una non annunciata visita in Afghanistan del Segretario di Stato americano Hillary Clinton, gli Usa hanno designato il paese come uno dei principali alleati non NATO. Questo darà all’Afghanistan un accesso alle armi e una collaborazione privilegiata con la Difesa statunitense, ponendo le basi per la continuità delle relazioni tra i due paesi anche dopo il 2014.

Un altro punto rilevante per l’India è assicurare che la democrazia e lo Stato di diritto continuino a prevalere in Afghanistan. Di vitale importanza è inoltre incrementare le opportunità lavorative per gli afghani riducendo così il rischio di un loro arruolamento nelle milizie talebane. Ogni anno l’India offre 675 borse di studio universitarie a lungo termine attraverso l’India Council for Cultural Relations (ICCR) per studenti afghani che vogliono studiare in India. Inoltre, il mese scorso l’India ha organizzato un summit a Nuova Delhi con l’obbiettivo di attrarre investimenti stranieri in Afghanistan in vari settori quali le infrastrutture, l’industria mineraria, le telecomunicazioni, gli idrocarburi, l’agricoltura etc.. L’India dovrebbe anche aiutare l’Afganistan affinché diventi un crocevia tra l’Asia centrale e meridionale. L’India ha già costruito forti legami con i paesi dell’Asia centrale

Il gasdotto TAPI
grazie anche alla crescente domanda di petrolio e gas naturali nel subcontinente. Lo storico viadotto TAPI, una volta completato, porterà gas naturale dal Turkmenistan all’India, attraverso Afghanistan e Pakistan, cambiando così gli equilibri dell’intera regione.

Uno degli strumenti che l’India dovrebbe usare più efficacemente in Afghanistan è il soft-power, ad esempio attraverso i film di Bollywood, una marcia in più che il Pakistan non possiede. L’India dovrà anche prepararsi alla fine della presidenza di Hamid Karzai nel 2014, dato che la costituzione afghana non permette più di due legislature. L’India dovrà anche affrontare il tentativo pakistano di aumentare la propria influenza in Afghanistan tramite i Talebani. Tuttavia il Pakistan dovrà preoccuparsi di un’altra difficile situazione qualora i Talebani, in assenza di un nemico forte dopo il 2014, si rivoltino contro il Pakistan stesso. Nell’establishment statunitense è già presente un gran risentimento verso il doppio gioco di Islamabad in Afghanistan e non mancheranno le occasioni per pareggiare i conti. Sia l’India che l’Afghanistan, insieme a molte altre nazioni hanno ormai compreso che i Talebani non sarebbero stati così attivi e presenti sul territorio afghano senza il supporto del Pakistan e nonostante gli forzi della comunità internazionale.

(Traduzione dall’inglese di Lavinia Ruscigni)


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