Savino: un collega mi ha chiesto di passare con un altro partito, l’ho gelato
Le «orfanelle» del Cavaliere
«Cambiare partito? Mai»
Le giovani parlamentari: leali al premier, tiene all’Italia
ROMA — Orfanelle. Le chiamano così. In Transatlantico c’è gente che, certe volte, riesce a essere piuttosto perfida. Però è vero che sta venendo giù tutto molto rapidamente, nulla sarà più come prima. Pure per loro. Le parlamentari preferite dal (quasi ex) premier Silvio Berlusconi.
Niente più sorrisi e sorrisetti. Niente più bigliettini (da recapitargli sotto lo sguardo invidioso delle altre). Niente più corse sfrenate giù per le scalette dell’emiciclo, per andargli a urlare, alla fine di ogni voto di fiducia, «evviva presidente!», «grande presidente!», «sei unico presidente!».
Fine. Facce di circostanza. Parole di circostanza.
Sentite l’onorevole Mariarosaria Rossi, 39 anni, da Piedimonte Matese con un diploma di istituto tecnico commerciale, per Wikipedia anche imprenditrice, a lungo animatrice e pr nei locali notturni romani: esperienza formativa che le è poi tornata utile per organizzare divertenti festicciole nel castello di Tor Crescenza e per diventare abituale frequentatrice di Arcore (ormai celebre il colloquio intercettato con Emilio Fede. Lui: «Ho pure due amiche mie…». E lei: «Che palle che sei… quindi bunga bunga, 2 di mattina, ti saluto…»).Dispiaciuta?
«Devo parlare da deputata, vero?».
Sì, certo.
«Beh, allora le dico che Berlusconi non è riuscito a completare la sua opera per l’assedio dei giudici. Costretto, fino a notte fonda, a studiare le linee difensive con gli avvocati e…».
Poi, a un certo punto, gli avvocati andavano via.
«Andavano via e lui faceva quello che gli pareva, sì. E allora? È reato rilassarsi un po’?».
Gli vogliono un mondo di bene.
Leali, fedeli.
Alla Elvira Savino, per dire, sono andati a chiedere di tradire. «Mi si è avvicinato un deputato di un altro partito e l’ha buttata lì: ma tu, Elvira, passeresti con… Non l’ho fatto finire. L’ho gelato con uno sguardo».Gran sguardo. Il sito Dagospia l’ha soprannominata «la topolona»: 34 anni, una laurea in economia e commercio all’università di Bari; quando salì a Roma, andò a vivere nello stesso appartamento di Sabina Began (più nota come Ape Regina, la preferita del premier) e a lavorare nell’ufficio stampa dell’Udc. Candidatura improvvisa, nozze: il premier è testimone e, proprio a quel matrimonio, stringe definitiva amicizia con Gianpaolo Tarantini detto Gianpi, l’imprenditore barese incaricato di reclutare ragazze per gli allegri party di palazzo Grazioli.
(La Savino ora risponde al telefono cellulare con rara cortesia).
«Non vorrei che la nostra chiacchierata si riducesse al solito pezzo sulle “papigirls”… Mi piacerebbe emergesse anche altro…».
Per esempio?
«Beh, mi sembra sia in corso un’eccessiva drammatizzazione. In fondo, il presidente resta tra noi, o no?».
Continui.
«Scriva che io non vacillo come tante… un po’ di riconoscenza non guasta. Specie se si è davanti a un uomo che è umanamente eccezionale, pazzesco».
La voce trema: «…eccezionale, pazzesco».
Certo Gabriella Giammanco — 34 anni, palermitana di sangue normanno — ci va più piano. Ma lei è anche giornalista (ex al Tg4 di Emilio Fede), frequenta giornalisti furbi come diavoli, gioca d’anticipo.«Non vorrai mica ritirare fuori la storia del bigliettino?».
Sì.
«Ma no…».
Ma sì.
«Ma perché?».
Perché è divertente e, a suo modo, emblematica.
Allora: da poco iniziata la legislatura, Aula semivuota, Berlusconi nota la Giammanco e la De Girolamo regolarmente al loro posto. Così prende un biglietto, e scrive: «Gabri, Nunzia, state molto bene insieme! Grazie per restare qui, ma non è necessario. Se avete qualche invito galante per colazione, vi autorizzo ad andarvene». Nel retro: «Molti baci a tutte e due!!! Il “Vostro” presidente».
Un commesso recapita il biglietto.
Loro rispondono così: «Caro… (dolce presidente?) gli inviti galanti li accettiamo solo da lei».
Carine. Affettuose.
Anche se sono a 8 mila chilometri di distanza.
«La decisione assunta da Berlusconi dimostra quanto tiene all’Italia».
Questo è un sms che Licia Ronzulli — 36 anni, parlamentare europea, infermiera — spedisce dal Bangladesh, dove svolge attività di volontariato (a cui non ha rinunciato neppure dopo essere stata coinvolta dalla modella Barbara Monreale nell’inchiesta di Bari. «A Villa Certosa mi accolse Licia Ronzulli. È lei che organizza la logistica dei viaggi delle ragazze. Che decide chi arriva e chi parte. E che smista nelle varie stanze»).
di Fabrizio Roncone, www.corriere.it, novembre 2011