Interessante indagine quella che vi proponiamo oggi ad opera di Blogmeter che ci mostra come usano i Social Media le Organizzazioni Non-Profit e quali sono le più influenti. Si distinguono Legambiente, ENPA, Greenpeace ed Emergency e i temi più discussi sono l’emergenza a Gaza, l’allarme Ebola, l’orsa Daniza e le energie rinnovabili
Di Organizzazioni Non-Profit e social media ce ne siamo occupati proprio tre anni fa, grazie allo studio Non Profit Report 2011, l’indagine realizzata da ContactLab in collaborazione con VITA Consulting. E allora sottolineavamo come il rapporto tra le associazione del Terzo Settore e i Social Media fosse ancora tutto da costruire. Ebbene, a distanza di tempo torniamo a parlarne grazie all’interessante indagine di Blogmeter che ci illustra come in effetti questo rapporto è via via diventato più robusto. E grazie a questa indagine sviluppata tra il 1° Giugno e il 19 Ottobre 2014 vediamo come si è sviluppato il passaparola sul web e sui social media, ossia Facebook, Twitter, Blog, News, Forum, Yahoo Answers relativo alle principali 40 organizzazioni non profit italiane, confrontando le performance di queste sui profili ufficiali di Facebook e Twitter.
Quindi, Legambiente, con oltre 88mila messaggi, è la regina del passaparola online: discussa prevalentemente per via delle sue numerose attività, tra cui la contestazione, portata avanti insieme a WWF e Greenpeace, del decreto sblocca-Italia, accusato di aprire i nostri mari alle trivellazioni indiscriminate delle compagnie petrolifere. Anche Croce Rossa e Caritas sono state molto discusse in merito alla loro attività di sostegno ai migranti giunti sul territorio italiano nell’ambito del programma Mare Nostrum o in merito al conflitto in Ucraina (CRI). Tra i temi più discussi spicca anche l’emergenza a Gaza, dove sono morti 121 bambini in seguito a bombardamenti israeliani: diverse associazioni presenti sul territorio, tra cui Unicef, Medici Senza Frontiere, Save the Children, hanno mobilitato l’opinione pubblica con i loro appelli per la fine dei bombardamenti e con gli aggiornamenti dal campo. Da segnalare anche l’allarme Ebola in Africa occidentale, fronte su cui si sono attivate sia Medici Senza Frontiere, sia Emergency e le violenze perpetrate in Iraq dall’ISIS.
Su Facebook
Facebook è il social network dove si discute di più di temi legati alle Organizzazioni Non-Profit, con gli utenti che commentano prevalentemente i post pubblicati dalle pagine ufficiali delle associazioni. Tre su quattro sono donne e prediligono contenuti di stampo animalista. Su Facebook il leader è ENPA che riesce ad ottenere il miglior rapporto tra community coinvolta e interazioni ricevute, mentre il post che registra il maggior numero di interazioni, oltre 82mila tra like, condivisioni, commenti, è quello della LAV relativo all’orsa Daniza, catturata dopo avere attaccato un cercatore di funghi che si era trovato nelle vicinanze dei suoi piccoli e in seguito uccisa.
Pubblicazione di LAV.A conferma della presa dei post relativi agli animali vi è il fatto che tra le pagine più coinvolgenti in assoluto ci siano quelle della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, quella dell’ENPA e quella del WWF. La pagina con con più fan è invece quella di Emergency, seguita da Medici Senza Frontiere e Greenpeace.
Su Twitter
Anche Twitter è molto utilizzato dalle Organizzazioni Non-Profit e si nota in questo caso, a differenza di quanto invece notato su Facebook, una prevalenza di utenti di genere maschile che parteipano alle conversazioni. I temi più discussi sono anche qui legati a #Gaza e #Ebola, ma gli utenti sono molto attivi a condividere le campagne promosse dalle associazioni, come ad esempio #NonFossilizziamoci, promossa da Greenpeace, che vanta il profilo leader per coinvolgimento totale, in favore delle energie rinnovabili, #StopEbola, di Medici Senza Frontiere, #INdifesa, promossa da Terre des Hommes in difesa, appunto, dei diritti delle donne e delle bambine o #IoStoConDaniza della LAV. Tra i profili con le migliori performance spiccano anche Emergency, che ha festeggiato il suo ventennale (per l’occasione trasmettemmo anche noi in diretta il grande concerto in diretta dal Forum di Assago), e Unicef, molto attivo con la campagna #VacciniamoliTutti.
Chiediamo a #Israele di fermare i bombardamenti contro i civili bloccati a #Gaza http://t.co/C0mMNqjzGT #MSF pic.twitter.com/GvQjHNfbiN
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) July 21, 2014
Comunicazione positiva e Immagini elementi di successo delle campagne
Sia su Facebook che su Twitter il successo di una campagna è spesso determinato dall’inserimento di immagini dedicate e dalla scelta accurata di testimonial apprezzati e attivi in prima persona. E’ questo il caso della #IceBucketChallenge che ha totalizzato 58 mila tweet postati da oltre 71 mila autori unici, raggiungendo un bacino potenziale di 95 milioni di utenti, anche grazie alla partecipazione di diverse celebrities (da Andrea Agnelli, a Antonio Conte, fino al premier Matteo Renzi). Tra gli altri elementi da considerare per una buona comunicazione sui social, Luca Visone, di Medici Senza Frontiere, ha evidenziato l’importanza di una comunicazione in positivo, che sottolinei i risultati raggiunti e l’impegno degli operatori dell’associazione, coinvolti in prima persona anche nelle attività di comunicazione, per annullare davvero le distanze tra utenti e persone in prima linea.
Paolo Ferrara, di Terre des Hommes, ha ricordato che anche le piccole-medie associazioni possono ottenere ottime performance puntando sulle proprie storie e su quelle delle persone coinvolte attraverso una comunicazione aperta, trasparente e soprattutto sinergica con le altre attività svolte al proprio interno.
Dall’indagine emerge anche che gli utenti sono particolarmente esigenti nei confronti dell’operato delle associazioni. Apprezzano molto quando queste condividono i risultati raggiunti, come ad esempio, l’arresto di un pedofilo grazie ad un avatar in 3D creato da Terre des Hommes o la guarigione di pazienti affetti da Ebola grazie ai Medici Senza Frontiere. Non lasciano però correre se fanno qualcosa ritenuto non coerente con la loro mission o, a maggior ragione, con l’etica o le leggi vigenti.
Ecco questo il resoconto dell’indagine che si può trovare nella sua forma completa a questo link. E voi che ne pensate? Come giudicate voi il modo di comunicare e la presenza delle Organizzazioni Non-Profit sui Social Media?