di
Giovanni Pelosini
TabLab Pubblicazioni Digitali, 2015
Formato ePub e Mobi
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Il mistero delle origini dei Tarocchi è legato ai loro inventori nel Rinascimento italiano, che li crearono come macchina filosofica, patrimonio artistico e culturale dell’umanità, ispirati alla liberazione dell’uomo, reso consapevole della propria natura spirituale.
Il Rinascimento italiano è stato uno straordinario momento di sincretismo culturale, manifestazioni artistiche e libertà di pensiero. Nel XV secolo l’alchimia, l’astrologia e le antiche tradizioni dell’ermetismo di Alessandria d’Egitto ebbero l’occasione di riunirsi in un unico sistema iconografico, mnemonico, didattico e ludico: il mazzo di Naibi completato con i ventidue originali Trionfi.
Dopo aver creato il mazzo di Trionfi, gli umanisti, scienziati e letterati spinti dal desiderio di conoscenza, si riunirono in Accademie e sodalizi protetti dai signori di Firenze, Ferrara, Bologna, Rimini, Milano, Mantova, Urbino e altre città, continuando una tradizione iniziatica secolare.
Il mazzo dei Trionfi rinascimentali fu creato non solo per il volgare scopo ludico, né per la divinazione, ma con lo scopo di rivelare i segreti dell’antica filosofia neoplatonica fondata sull’apparente molteplicità e sulla reale unicità del cosmo ordinato: un cosmo olistico “in-formato” e finalizzato, fecondato dalla libera creatività umana, che, tramite le immagini dei Tarocchi, può volare oltre l’illusorio dualismo fra psiche e materia e condurre verso l’autorealizzazione.