Questi sono i fatti: Anna Tatangelo accetta di fare da testimonial per la LILT (Lega italiana per la lotta contro i tumori), e lo fa con la foto che vi ho testé postato.
Tempo un giorno e sul web si scatenano alcune furie talebane (blogger, perlopiù donne) che linciano la Tatangelo, giudicandola inadatta a fare da testimonial perché:
– È troppo giovane;
– Fa palestra, quindi è troppo in forma;
– Probabilmente ha ritoccato chirurgicamente il suo seno;
– È la moglie di Gigi d’Alessio.
Questa protesta si sviluppa soprattutto tramite insulti molto coloriti e con frasi sprezzanti nei confronti di Anna. Un articolo di Libero (che a volte ne azzecca qualcuna) racconta una verità più complessa, ovvero che la Tatangelo partecipa da tempo a incontri di sensibilizzazione nelle scuole, proprio per conto della LILT, e che ha tutti i diritti di aver accettato di fare da testimonial per una campagna sacrosanta.
Io non ho altro da aggiungere se non che sto con Anna al 100%, e che il fenomeno delle campagne denigratorie contro i bersagli “facili” sta assumendo delle proporzioni inquietanti. Tutti censori e moralisti, sull’italico Web.
E quindi oggi la mia ospite – inattesa ma graditissima – è lei.
Anna Tatangelo gallery
PS – Anzi, facciamo che una cosa la aggiungo: con questo linciaggio mediatico indegno Anna ha già fatto molta più pubblicità per la LILT che non qualche noioso spot di RAI 1. Magari questa consapevolezza la renderà un po’ meno incazzata per gli insulti ricevuti.