Cambiamenti. Albino riporta il proprio stile su proporzioni e forme diverse rispetto ai motivi scultorei che hanno da sempre caratterizzato il suo marchio cavalcando una novità che ne rinvigorisce il linguaggio.
Rilassata, divertente, gioca sui colori (alternando toni oro-verde, lime, corallo, a toni più tranquilli come grigio perla, bianco giglio e nero) e con i materiali (accostando celluloide e chiffon, lamé e cotone) con un racconto totalmente nuovo che disarma almeno quanto Susanna Messaggio che parla di pupù con l'ippopotamo azzurro della Pampers. Una leggerezza freschissima che brucia come il Chilly dopo un'abluzione intima, aria di vancanza e classicità, una semplicità quasi dorica effervescente come un'Alka-Seltzer e comoda come una Fly Flot imbottita di gommapiuma. Grande attenzione alle superfici: riflettono la luce, la scompongono, la smistano in numerosi riflessi che realizzano un nitore che accompagna tutta la collezione nella sua spasmodica voglia di leggerezza. Belle le forme, volumi ampi e fluidi, a volte più aderenti, costruiti con tessuti lasciati liberi nel loro moto ondoso continuo e a volte annodati a fazzoletto attorno al corpo come una deliziosa prigione in cui lasciarsi richiudere. Un 8.