Datemi un mazzo di fiori in mano e vi solleverò il mondo. Dopo Archimede ed Antonella Elia... il genio infinito di Anna Molinari.
La regina delle rose ritorna, come una colite verso sera, a riproporre le sue serre domestiche.
Le russe ne faranno incetta, i motivi stampa floreali sono l'ultima frontiera del mondo della moda e Anna con vanga e fertilizzante li pianta ad uno ad uno su top, gonne, pantaloni e tutone. Il risultato? Uno scempio in cui la decorazione più spicciola convive con una profusione di stampe coloratissime incipiente come una diarrea il giorno dell'incontro scuola-famiglia. In matematica suo figlio non va bene, d'italiano non c'azzecca con la grammatica, di geografia pensi, non sa dove si trova l'America, ed è addirittura convinto che la spostino sempre, che sia in continuo movimento. Però ama in modo incredibile i fiori: che faccia lo stilista. Ogni riferimento a cose o persone è puramente casuale. Fiori in pvc sparsi ovunque, caduti sui capi come una spada di Damocle, in picchiata come un piccione miope con l'avaria che vi si sbatacchia contro; e mimose e foglie di banano per un recupero dello stato naturale dell'uomo: roba che L'Emilio di Rousseau alla Molinari ci fa un baffo meglio di quello del vecchio della Moretti. Silhouette che ricordano alla lontana gli anni 50 in jersey, lycra, pelliccia ecologica, neoprene anche stampato, maglia di seta e di viscosa Vichy goffrata.. il tutto calamitato sui capi alla rinfusa, come le formiche con lo zucchero.
E per concludere la collezione, invitata speciale, Angela la favolosa cubista che con un mazzo di fiori in mano, in pizzo rosso, saluta timidamente da dietro gli occhiali da sole.