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Le pagelle del Mondiale: flop azzurro

Creato il 23 settembre 2012 da Olimpiazzurra Federicomilitello @olimpiazzurra

Ecco i promossi e i bocciati della prova in linea maschile élite che ha concluso gli emozionanti Mondiali di Valkenburg. Mentre la gestione di gara dei belgi e di Gilbert rasenta la perfezione, quella azzurra è quantomeno opinabile.

Gilbert Philippe, 10: fino a un mese fa, la sua stagione era assolutamente priva di senso. Poi, alla Vuelta, si è iniziato a capire il motivo: tutto era incentrato sul Mondiale. Arrivato all’appuntamento della vita, non ha fallito, grazie ad una tattica perfetta e ad una condizione fisica eccellente.

Boasson Hagen Edvald, 8.5: nei grandi appuntamenti, i norvegesi non tradiscono mai. Per lunghi tratti “imboscato” nel gruppo, il giovane Edvald porta a casa una prestigiosissima medaglia d’argento, e solo la mancata collaborazione con Valverde nel finale gli impedisce di giocarsi l’oro.

Valverde Alejandro, 6.5: l’oro continua a sfuggirgli. Certo, il terzo posto è comunque un altro risultato importante, ma su un circuito come quello odierno poteva legittimamente ambire a qualcosa di più, una volta chiarite le gerarchie in casa iberica.

Voeckler Thomas, 6.5: correndo quasi da solo (il livello della squadra francese era davvero imbarazzante), T-Blanc recita il suo ruolo di attaccante purissimo e indomito. C’è in ogni tentativo, in ogni scatto, c’è anche nel finale, quando coglie un discreto settimo posto nonostante le tante energie spese in precedenza.

Flecha Juan Antonio, 7.5: il Gregario con la G maiuscola. Un corridore immenso, nonostante l’età. Un corridore che ha un ineguagliabile fiuto per le fughe e un senso di squadra da prendere ad esempio per i più giovani.

Cataldo Dario, 7: quasi cinque ore in fuga, senza lesinare un grande lavoro. L’abruzzese ha svolto appieno il suo compito.

Sagan Peter, 5: la situazione, per lui, era perfetta. Eppure, Peter non ha saputo sfruttare la prima grandissima occasione della carriera. Comunque, ne avrà molte altre.

Nibali Vincenzo, 5: lo Squalo dello Stretto ci prova coraggiosamente, ma il suo scatto sull’ultimo Cauberg non è all’altezza delle aspettative e serve anzi da volano per l’azione di Gilbert.

Bettini Paolo, 3: i dati della sua gestione iniziano ad essere impietosi. Tre Mondiali e un’Olimpiade in ammiraglia e zero medaglie vinte, il che, per il ciclismo azzurro, è un mezzo dramma. Nulla da eccepire sui convocati, fatta salva l’assurda decisione federale di escludere gli indagati: l’andamento odierno della corsa ha riservato, tuttavia, più di un punto interrogativo sulla sua lucidità tattica. Perché non far collaborare Nocentini alla fuga dei 28, che vedeva ben quattro azzurri con ottime chance? A cosa è servita la tirata di un encomiabile Marcato (voto 7), una volta ricompattato il gruppo? Possibile che né Paolini, né Gatto, né Moser siano stati ritenuti più “spendibili” di Nibali nell’ultimissima parte di corsa? Misteri.

foto tratta da cyclingnews.com

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OA | Marco Regazzoni

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