Le pagelle: PRADA SPRING SUMMER 2013

Creato il 21 settembre 2012 da Modainsegniblog

Il Giappone delle origini e quello dell'era tecnologica, tradizione e contemporaneità, Dr. Slump & Arale e la toy art di Takashi Murakami: tutto il Giappone che serve, dal Tamagotchi alla tv intelligente che si accende e si guarda i film da sola, serve a Miuccia per la sua dichiarazione d'intenti:"Non me ne frega niente che sia bella o brutta, che venda oppure no: così è se vi pare". Il Giappone si ricongiunge inevitabilmente con l'Italia pirandelliana: nasce una moda che non le va di essere indossata. Inizialmente è nero, con tocchi di rosso e bianco, su cui si stagliano motivi floreali accumulati come spore (un simbolo di vita per le donne ha dichiarato dietro le quinte la signora Prada, e della lotta enorme che dobbiamo affrontare sempre. E mi viene inevitabilmente da sorridere per l'accoppiata, vincente ma banale, donne-fiori, donne-lotta) su una modellistica che parte dal rettangolo, ripiegato, cucito e tagliato, che diventa un abito su cui sorgono (inevitabilmente quando si parla di Giappone, come la mafia e mandolino quando uno di New York pensa alla Sicilia) origami e decorazioni floreali tridimensionali sul printwork delle superfici. Anni 50 e 60, ad essi s'aggrappano i coat di visone bianco o breitschwantz su cui s'allargano, come macchie di sangue, papaveri e margherite naif, in una direttrice che riconduce tutto verso una dimensione drammaticamente pop. Culotte a vista sotto i cappotti croccanti e satinati, top dalla scollatura orizzontale che sembrano scialle poggiati sulle spalle, pieghe che ricordano vecchi obi stretti attorno alla vita. Ai piedi una scarpa-mostro che cita Margiela e la rivisitazione (abbastanza scontata) dei classici geta giapponesi.  Ne faranno incetta gli editoriali, la glorificheranno i giornali e i fashionist ma alla fine cosa rimane? C'è sempre troppa riverenza attorno al nome Miuccia, roba che se si potesse la si annovererebbe come un quarto elemento all'interno della santissima trinità. Chi mai direbbe a Damien Hirst "Hai fatto una cagata?". Spesso è meglio abbozzare un sorriso ed esordire con un "Ma che sorpresa, proprio un taglio col passato eh?!". E soprattutto chi ma se ne andrà in giro come un pokemon a Napoli, Roma o a Battipaglia? Sembra che l'unico pensiero sia essere diversi, a tutti i costi! 
Meno male che ci sono le borse, se non altro qualcuno le riceverà per la cresima. Un 4.

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