Le parolacce
Ricevo tantissime email da compatrioti che desiderano lasciarsi alle spalle il Belpaese e iniziare una nuova vita a Parigi.
Spesso, però, gli italiani che aspirano a diventare abitanti della ville lumière non presentano un requisito fondamentale: la padronanza della lingua francese.
Malgrado la vostra motivazione e la voglia di andare via da una realtà che vi sta stretta e nella quale non vi riconoscete più, se non possedete almeno le basi linguistiche l’integrazione nel tessuto sociale parigino sarà impossibile.
Se decidete di trasferirvi a Parigi senza conoscere una parola di francese, le possibilità professionali saranno limitatissime: potrete solamente lavorare in ristoranti italiani assumendo mansioni che non richiedano il contatto con il pubblico.
Cosiglio, a chi desidera ardetemente iniziare una nuova vita a Parigi ma non conosce la lingua, di seguire un buon corso prima di compiere il grande passo.
L’Alliance Française propone un’ampia scelta di corsi linguistici, concepiti in base alle conoscenze già possedute dagli studenti, per l’apprendimento del francese direttamente a Parigi.
Personalmente ritengo più saggio la frequenza di un corso linguistico prima della partenza per la Francia.
Chi non volesse affrontare le onerose spese d’iscrizione, può sempre sfruttare quella inesauribile e preziosa miniera d’informazioni chiamata Internet.
Esistono tantissimi materiali dedicati all’apprendimento del francese sparsi tra le maglie della Rete, bisogna avere un pò di pazienza e spulciare minuziosamente tutte le fonti disponibili.
Non essendo un professore di francese non posso aiutarvi a imparare questa lingua che rappresenta la chiave di accesso al vostro sogno di abitare a Parigi.
Cercherò di darvi una mano nei limiti delle mie possibilità, consigliandovi dei link utili e pubblicando qualche sporadico post che vi permettà almeno di possedere le basi per pronunciare qualche semplice frase al vostro arrivo nella ville lumière.
Il primo passo da compiere è quello di studiare la fonetica: il francese presenta suoni e fenomeni fonetici sostanzialmente diversi dall’italiano.
Basti pensare che la lingua dei nostri cugini galli comporta ben 12 vocali e una serie di consonanti nasali inesistenti nella lingua italiana.
Questo interessante sito presenta una panoramica della fonetica francese corredata da supporti audio per ascoltare la pronuncia e da utili esercizi per facilitarne l’apprendimento.
Infine per dare un piccolo contributo a chi il francese non lo conosce, fornirò qualche dritta linguistica per compiere i primi passi nella città di Voltaire e Robespierre.
Comincerò i miei articoletti linguistici dalla fine, ovvero da quella zona d’ombra che ogni lingua possiede: le parolacce.
Troverete di seguito le parolacce maggiormente pronunciate dai francesi nel linguaggio quotidiano con la relativa traduzione.
Cercate di memorizzarle e ascoltatene la pronuncia utilizzando questo sito (inserite la parola che volete ascoltare e selezionate “lingua francese”).
IMPORTANTE: Imparate queste parole ma non utilizzatele mai durante le vostre future conversazioni in francese. Si tratta di parolacce e se le state imparando e soltanto per sapere se qualcuno vi sta insultando e per evitare di pronunciare parole che abbiano un brutto significato.
Utilizzandole nei vostri discorsi suonereste volgari alle orecchie degli interlocutori francesi che non avranno voglia di proseguire la conversazione con voi.
Quindi imparatele…ma non usatele!
Merde
Il significato lo si capisce facilmente. Viene utilizzato spesso come imprecazione.
Putain
Equivale al nostro Caz*o! Lo si sente continuamente per le vie di Parigi e tra le tante parolacce francesi è quella che viene utilizzata maggiormente in ogni sorta di situazione.
Chier
Significa cag*re e anche questa parola viene usata spessissimo dai francesi specialmente nell’espresstione “fait chier” paragonabile al nostro Vaff*nculo!. I francesi amano lamentarsi continuamente e questa espressione spunta frequentemente sulle loro labbra.
Bordel
Letteralmente equivale al sinonimo italiano (bordello) usato per esprimere una situazione caotica. Usato come imprecazione questo termine potrebbe essere associato al nostro Caz*o!
L’espressione Bordel de merde enfatizza maggiormente il senso di contrarietà di chi la pronuncia.
Foutre
Ovvero fot*ere. Lo si ritrova nelle espressioni Va te faire foutre (vai a farti fot*ere) o J’en ai rien à foutre (non me ne frega niente).
Con / Conne / Connard/ Connasse
Tante parole per dire la stessa cosa: Cogl*one.
Ta gueule
Maniera molto volgare e aggressiva per dire “Stai zitto/a!”
Salop / salope / pute
Donna di facili costumi…
Fils de pute
Figlio della donna di facili costumi…
Bite
Significa Caz*o ma in questo caso non come imprecazione ma proprio per indicare il pistolino degli uomini
Chatte
Uno dei tanti falsi amici della lingua francese che può causarvi imbarazzanti fraintendimenti. Questa parola significa “gatta” ma viene anche utilizzato per riferirsi all’organo genitale femminile.
Niquer / Enculer
Equivalente di fott*re
Baiser
Corrisponde al nostro scop*re.
Anche questo termina rappresenta una trappola letale per gli italiani da poco trasferitisi a Parigi.
L’ italiano, infatti, ingannato dalla somiglianza fonetica tende a tradurre la frase “Ti bacio” con “Je te baise”.
Se commetterete questo errore, direte al vostro interlocutore “Ti sc*po” al posto di “Ti bacio” che in francese si dice “Je te fais la bise” o “Je t’embrasse”.
Esistono molte altre colorite espressioni che popolano la volgarità della lingua francese ma non vi sarebbe utile apprenderle.
Adesso che conoscete le principali parolacce francesi potrete capire se qualcuno vi offenderà durante la vostra permanenza a Parigi.
In ogni caso non usate mai queste parole, non fareste altro che sporcare le vostre espressioni e indisporre chi vi ascolta.
Cercherò di proporvi qualcosa di più interessante la prossima volta che scriverò della lingua francese.
Intanto se volete farvi una scorpacciata di parolacce francesi, gustatevi il video qui sotto tratto dalla mitica serie South Park, famosa in tutto il mondo per il linguaggio esplicito e scurrile.