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Le parole degli altri, il silenzio

Creato il 04 novembre 2010 da Bruschidettaglil

Le parole degli altri, il silenzio

Il tempo che ci rimane. Nazareth, vista con gli occhi di un bambino, poi di un ragazzo costretto a scappare, poi di un adulto che riesce a tornare. Il conflitto arabo-israeliano è come vive una famiglia, sono le lettere da scrivere a chi è lontano, il coprifuoco, il silenzio. Del silenzio mi piace quello che dice il regista, Elia Suleiman.

Trovo che il silenzio sia molto cinematografico. Il silenzio è una cosa meravigliosamente sovversiva. Tutti i governi lo odiano perché è un’arma di resistenza. Quando leggi una poesia, per esempio, il respiro gioca un ruolo fondamentale. Molte persone si sentono intimidite dal silenzio, perché le destabilizza, le priva della loro identità. Prendiamo i film commerciali, con una narrazione classica: uno prega che arrivi un momento di silenzio, e quando il film è finito ti accorgi che non è stato detto niente; allo spettatore non è stato detto niente su cui riflettere. Il silenzio ti fa mettere in discussione le cose. E’ un momento di condivisione, e di partecipazione.

(Elia Suleiman)



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