Se le parole significano qualcosa, non capisco perché in politica, adesso, si debbano usare parole che richiamano stragi, eserciti, guerre e disastri naturali.
Abbiamo l’ESERCITO di Silvio, denominato anche VALANGA azzurra. Come la valanga crea distruzione, rovina del terreno e
richiede lavori intensi per ripristinare le ferite inflitte alla natura. Come una valanga. Chiamarla poi “azzurra”, è un’ulteriore offesa a tutti gli italiani. Questi qua, si impossessano, senza pudore, di parole e di colori che sono di tutti gli italiani. Prima ci hanno rubato la possibilità di gridare la nostra gioia ed incitare i nostri sportivi quando si cimentano con squadre straniere, inoltre, il colore “azzurro” è il colore della nazionale e non è un possesso di un partito. La smettano anche i giornalisti con questa solfa sportiva. Ma per fortuna è una valanghina, fa un po’ di rumore, ma non scava tanto in profondità. Meglio così. Infine, la parola esercito, in politica, richiama guerra, arroganza, armi, forza bruta, inquadramento disciplinare, comandanti spietati, morte, morte di innocenti, morte della giustizia e morte della società.Ciò che accomuna i due DISASTRI politici, è l’esagerazione delle cose, l’interesse personale, e l’incitamento a squadrismi per difendere ora l’uno ora l’altro DIO politico che vuole imporsi su tutti noi.