"Snack".
Odio la parola SNACK. Odio sentirla pronunciare, odio sentirla contestualizzare in frasi da famiglia del mulino bianco tipo "uno snack genuino, nutriente e gustoso". Ma che cazzo dici? Lo SNACK è sempre sottodimensionato rispetto alle reali esigenze alimentari di chiunque, un po' come la Kinder Brioss che nella pubblicità la vedi nelle mani di una bambina felice di fare merenda a scuola: la Kinder Brioss sembra gigantesca, tra l'altro è bellissima, ha l'incarto tutto colorato, la bambina la tira fuori ed è soffice, con due strati di crema al latte che farebbero venire il voglino anche a quelli con l'intolleranza al lattosio, improvvisamente disposti a decollare a suon di gas intestinali pur di mangiare quella (gigantesca) soffice delizia. E invece no. La Kinder Brioss giace avvolta in un effimero incarto trasparente, il cui unico scopo è esplodere tra i palmi sudati di un affamato undicenne. La merendina al suo interno è un bieco surrogato di grassi insaturi delle dimensioni di una mezza banconota da 5 euro, la crema al latte va mendicata tra i pori dell'impasto che mi faccio sodomizzare se è vero che viene lievitato naturalmente sotto uno splendido (stirato) tovagliolo di lino che un sorridente "addetto" (come li chiamano su Real Time perchè "operaio" è offensivo) solleva per constatare l'avvenuto miracolo chimico."La colazione dei campioni".
"Curricula"
No questa proprio non la sopporto. Se il singolare "curriculum" ha un che di maestoso ed altisonante, il plurale mi suona come una malattia venerea completa di esplosione di pustole prurulente."Unguento"
Sulla scia di "curricula", unguento mi fa venire in mente inizialmente l'ittiolo unguento, una pomata dalla consistenza e dal colore petroleoso della quale non ho mai capito la reale necessità. Ma dopo questa romantica immagine, "unguento" mi evoca anche le dita nodose di una vecchia che toccia all'interno di un piccolo recipiente dal contenuto ambiguo, l'unguento per l'appunto."Tafferuglio"
Quando la sento al telegiornale mi viene voglia di sterminare la popolazione. Le immagini mostrano teste che si staccano, fiumi di sangue, cervelli spappolati sui muri, ma agli occhi del giornalista di turno si tratta sempre e solo di un "tafferuglio". Non vado oltre perchè mi irrita talmente tanto la parola che non riesco a pensarci ulteriormente."Mestruo"
Ok questa sfida qualsiasi umano limite di sopportazione insieme a tutte le sue varianti "mestruazione" (che mi suona proprio come una piaga divina), "ciclo mestruale", "essere mestruati" e non dimentichiamo "il marchese" o "le rosse"."Parbleu!"
Senti un po', coscion, guarda che ogni tanto una bella bestemmia toscana ben assestata non ti manda all'inferno e - per la cronaca - non siamo nel 1800."La comanda"
Oddio che brutto. Mio fratello è cuoco e quando dice questa parola mi viene in mente un riccone obeso a tavola e un cameriere tutto sottomesso e ingobbito che prende la "comanda"."Farcia"
Sempre sull'onda dei termini culinari, questo penso sia il più fastidioso che esista. Non possono dire farcitura, puttana eva, no non lo dicono! Devono dire FARCIA, FARCIA FARCIAAAAA! Ma ce ne rendiamo conto?"Bibite Fresche" e anche, ma meno, "Uova Fresche"
Claudia mi ha ricordato questa. Non so perchè mi irrita, è proprio l'aggettivo "fresco" al plurale femminile che mi irrita da morire, specialmente unito alla parola "bibita" che me ne sa di una persona che ingurgita dei liquidi emettendo strani rumori esofagei."Mangiare un boccone"
"Insalatona"
No eh! Non ditemi insalatona perchè potrei anche uccidervi! Vanno tanto di moda ste cazzo di "insalatone" che questa parola non può far altro che smuovere i miei peggiori istinti omicidi. "A pranzo insalatona?" No, a pranzo legnate sulla nuca se lo dici ancora!"Il capello corto", "Uno spaghetto", "Una scarpa"...
Allora. Ci sono cose che se in natura hanno una loro singolarità, in ogni caso non possono esistere in determinati contesti se non con la loro variante plurale.Cerca di capire che quella ragazza ama I CAPELLI CORTI, non il capello corto, cerca di metterti in testa che quando cucini fai GLI SPAGHETTI, non uno spaghetto e quando vai a fare shopping desideri UN PAIO DI SCARPE e non una scarpa soltanto! (Veronica questa te la dedico a te!)"Vs.", "Bngiorno", "Ns.", "Kosa"
Non ho la pretesa di essere impeccabile nell'uso della lingua italiana, ma ammetto che sono amante della buona dialettica, odio questo paese ma ne amo l'idioma e non tollero le abbreviazioni.Non stai scrivendo in un fottutissimo telegramma, all'interno del quale paghi per le lettere, e non è nemmeno un maledettissimo sms che tra l'altro oggi ti fanno mandare tutti gratis, quindi NON SI SPIEGA perchè tu debba usare queste abbreviazioni (hai capito Valeria?)Odio quando è scritto anche nelle mail commerciali, termini come "La ns. azienda". Ma porca vacca ma le paghi le lettere?!? No, e allora usale perchè a me le abbreviazioni irritano come poche cose al mondo, almeno quanto le "K"!Ok, ora va molto meglio, mi sono decisamente sfogata, aspetto le vostre parole irritanti.