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Le parole (sono importanti)

Da Andrea Venturotti

Prima ho parlato con un grammar Nazi, che mi ha corretto due volte.” – Dal buon vecchio Wikizionario

“Forma o sostanza?”, mi chiedo io. Perché per ogni discorso da fare, a prescindere dal genere, preparo 13.458 versioni uguali (o infinitesimamente differenti l’una dall’altra) nella mente. Pare sia comportamento tipico del timido doc.
E rispondo anche “Sostanza”. È per questo preciso motivo che chiamo mia madre “Bubi”. E che ci crediate o no, se chiamaste vostra madre “brugola da 7 mm” o “schiacciapatate”, otterreste sempre lo stesso risultato, e cioè che vostra madre resterebbe vostra madre, e vi chiederebbe o di sistemare camera vostra o di sistemare la vostra vita, a seconda dell’età.
Ciononostante, certe circostanze richiedono una perizia retorica notevole, in cui il minimo spostamento da termine a termine determina sconvolgimenti GLOBALI.
Non si raggiunge il giusto obiettivo, a sbagliare le parole.
Pensa se spaventi l’interlocutore con i tuoi paroloni, e volevi solo andare a mangiare un panino insieme. Devi dire “panino” e devi dire “insieme”, in questo specifico ordine, no, ma lo dico per te eh, onde evitare spiacevoli inconvenienti (e prendendo a modello un possibile interlocutore lento di comprendonio, aggiungiamo).
Tralasciamo le questioni filosofiche, però.
Sto studiando per conseguire la promozione a Grammar Nazi di livello 2.
E no, non me ne posso vergognare, si tratta di una questione genetica, di spirito, di profonda identità.
Si tratta di difendere la meraviglia in mutamento del linguaggio e della comunicazione umani dagli assalti delle abbreviazioni, dei tempi verbali a cazzo, degli abusi di anglicismi (per l’italiano), della sintassi non premeditata e della punteggiatura selvaggia. Espressioni a versi, piuttosto, ma che abbiano grazia e senso.
L’insostenibile peso della consapevolezza, in fondo, è ciò che fa di un Grammar Nazi un Grammar Nazi, e anche un odiatissimo rompicoglioni di serie A.
Join the army. E forse, un giorno, retrocederemo con sollievo e successo a una più socialmente e moralmente accettabile serie B, o C.

Halifax


Tagged: dire, Forma, Halifax, Importanti, parlare, parole, Sostanza

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