...o, per lo meno, dai lettori del mio blog. Mi sono imbattuta in questo post, qualche tempo fa. Elencava, illustrandole, le 20 parole più belle della lingua spagnola. Mi ci sono entusiasmata al punto da volerne ricreare una versione personalizzata. Per farlo, ho chiesto a voi, su Facebook, quali fossero i vocaboli e le espressioni castigliane che preferite per suono, concetto o altre insondabili questioni affettive. Ce ne ho aggiunte un paio mie et...voilà! Questo è quel che ne è uscito.
1. Sono spesso i concetti più terra terra ad affascinarmi per il loro lato semantico. Prendi albornoz: un suono buffo, a metà tra il dictat solenne e l'onomatopea dello starnuto. Tutto diresti, tranne che rappresenti un banale accappatoio.
2.Colorato nella forma e nel concetto. Descrittivo in modo quasi letterale. Arcoiris è il vocabolo scelto da Chiara.3. Le preferenze di Antonello sono tutte una questione di contrasti: "almuerzo ha un suono orribile", mi fa notare, "al limite del cacofonico"; eppure traduce il pranzo, momento sacro e gioioso di convivialità.
4.Stessa cosa per pesadilla: suono estremamente soave per rendere qualcosa di spaventoso come l'incubo (nota di scarso rilievo per l'umanità: io lo associo sempre alla canzone grazie a cui l'ho imparato; la cantano gli Estopa e - se non la conoscete - vi invito a rimediare cliccando qui).
5. Ho sempre trovato estremamente buffa la parola cacahuete. Ogni volta che la pronuncio, mi immagino un bambino piccolo che ride. Ottimo rimedio low cost per quando manca il buon umore, peraltro. Nota di scarso rilievo per l'umanità, parte seconda: quando ho scoperto, grazie ad un'intervista, che gli imagine dragons trovano divertentissima la locuzione "mantequilla de cacahuetes" ho capito di amarli davvero. Anzi, forse sono proprio diventata una fan in quel momento. Che poi si possa scrivere un trattato sull'inspiegabile legame tra gli americani e il burro di arachidi, è un altro discorso.
6.L'amore per il cibo, per lo stare a tavola, per la buona cucina é una delle cose che piú uniscono spagnoli e italiani. Come non essere d'accordo con Cristina, allora, quando dice che adora il verbo comer?
7.Cielo: uguale nella forma, diverso nella pronuncia. Più sussurrato, con quella c che si incastra in mezzo ai denti e smorza quasi in una s. Definisce quello che guardiamo quando alziamo gli occhi, certo; ma è anche un modo affettuoso per riferirsi a qualcuno. "Mi piace perchè è dolce", dice Rosaria.
8.Demandar è uno tra i falsi amici più classici: non significa domandare, come qualunque italiano sarebbe indotto a pensare, bensì querelare, denunciare, citare in giudizio. "Ci casco ancora troppo spesso", confessa Antonello.
9.Sta anche nel modo in cui la definiamo, la bellezza. Hermoso ne è il miglior esempio, secondo Cristina.
10.Se a dimostrarlo bastano canzoni e vita quotidiana , mariposa è probabilmente il vocabolo spagnolo in assoluto più amato dai nostri connazionali. A fare loro da portavoce, rompendo gli indugi, è Marisa.
11."Me encanta decir "me encanta!", scrive Rosaria. Nell'era del cinismo e delle critiche a tutti i costi in 140 caratteri o meno, è senza dubbio la miglior filosofia di vita!
12.Ha ragione Cristina: suona meglio dire "Nada más" che "Nient'altro". Per me, peró, non dev'essere necessariamente tutto qui. Se avete altre parole da segnalare scrivetemi. Qui nei commenti, su Facebook o dove vi pare: nel caso in cui il post vi sia piaciuto, una seconda parte potrebbe non essere un'idea da scartare!