Le nove di Venerdì sera. La mia vita sociale riassunta nel passarlo a casa con una gatta. A distrarmi, un bel po' di cose. I vicini, per esempio: party hard in giardino con musica tamarra a tutto volume. Che, dico io: invitatemi! Ogni tanto arriva l'eco di qualche risata, un frastuono di vetri rotti, qualche altro rumore non meglio definito. Trattasi di famigliola generalmente tranquilla. Dovreste vedere con quale sconcerto li osserva la mia coinquilina quadrupede.
Oppure i whatsapp di mia madre, che mi invia foto dalla mia Málaga esasperando il desiderio di tornarci prima di impazzire. Ancora, gli effetti della prima oretta di sole tardivo preso questo pomeriggio dopo lavoro. La sensazione di avere un forno a microonde al posto della faccia. I brividi sulle braccia. La rassegnata consapevolezza di non averci il fisico, "poco da fa'". C'era ancora qualcosa, a distrarmi. Ma poi mi sono distratta e non me lo ricordo più.
Comunque: tutto questo per dire che mi scuso, se questo post non sarà propriamente un capolavoro della letteratura (d'altronde, quale lo é?). Sentivo, tuttavia, di dovervelo. E i debiti, si sa, vanno saldati il prima possibile.
Forse ricorderete di quando, ispirata dall'elenco illustrato di un sito iberico, vi avevo chiesto di segnalarmi le vostre parole spagnole preferite. Quelle che più vi piace masticare per concetto, suono o motivazioni affettive di sorta. Avevate partecipato in tanti, dando di fatto origine a questa cosa. Sono arrivati altri commenti, da allora. Altre "segnalazioni". Perciò, proprio come mi ero già a quel tempo ripromessa, mi sembrava giunto il momento di regalare una seconda parte al post.
Ah! Ovviamente, se ci sono altri vocaboli castigliani che adorate e non avete visto in lista, i commenti sono tutti per voi. Chissà che dopo la seconda parte non arrivi la terza, e poi la quarta e poi... vabbè, magari mi ridimensiono, va. 1. Bufanda. Un suono morbido, quasi buffo. Rassicurante e famigliare come l'oggetto che rappresenta quando ti ci avvolgi in inverno. Piace tantissimo a Kit.2. Ha ragione Alberto: è sempre difficile tradurre in italiano "disfrutar". Il verbo, usatissimo nel parlato comune, indica l'atto di divertirsi, di godersi cose e momenti. Secondo lui l'assenza di corrispettivo esatto nella nostra lingua madre dipende dal fatto che "in questo gli spagnoli sono unici".
3. "Il modo veloce in cui si pronuncia tocadiscos - dice Luca - mi fa già pensare alla musica che si ascolta."
4. Altra parola per cui è difficilissimo trovare l'esatto corrispettivo italiano, Ilusión indica un concetto in bilico tra emozione, passione, entusiasmo ed illusione. Piú che il suono mi affascina il suo significato: tante volte l'ho sentito usare come complemento oggetto di me stessa, eppure risulta impalpabile anche a livello lessicale.
5. Sorta di ennesimo "falso amico", las inquietudes non sono (solo) le nostre preoccupazioni, ma molto piú di frequente "la voglia di fare, il genio, la creatività e la ILUSIÓN messi insieme in un frullato di iniziativa." Un contrasto che ha conquistato Alberto.