Le parole nascono ma non muoiono. Non muore niente a questo mondo. Le parole nascono, e poi, essendo più leggere dell’aria, salgono in su e arrivano fino al punto in cui il cielo finisce e comincia l’eternità.
Come se si liberassero in una stanza cento palloncini e arrivati al soffitto si fermassero.
Lassù ci sono tutte le parole del mondo: dal grido di Caino fino all’ultimo discorso dell’uomo qualunque.
adattamento da un testo di Giovannino Guareschi
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)