Ho ricevuto da Gianni Leone un “caso di studio” appena sfornato da David Jackson. Riguarda le recentissime vicissitudini che sono seguite al suo concerto di Roma con gli OAK di Jerry Cutillo, il 17 dicembre.
Perdere le valige in un aeroporto è cosa che fa imbestialire, specialmente se si è in giro per il mondo. Lo dico per diretta esperienza, avendo smarrito a ripetizione bagagli importanti (per fortuna sempre ritrovati), quasi sempre negli USA, e quindi in discussione non ci sono solo gli aeroporti di Roma e Londra, ma è evidente che è il classico caso in cui “tutto il mondo è paese”. Certo è che quando sono rimasto una settimana a Seoul, con la mia valigia a S. Francisco, non è stato proprio … piacevole, ma a David Jackson è capitato di peggio, perché il rischio era di perdere un pezzo di vita… musicale.
David è un mio mito, sin dal 1972, anno in cui lo vidi per la prima volta con i Van der Graaf, a Genova. Ora che lo conosco personalmente ho potuto apprezzare anche le doti umane e sono anche in grado di valutare la pesantezza e il contenuto del suo “ flight case”, avendolo aiutato a posizionarlo in auto un anno fa, quando suonò nella mia città.
Quanto scrive David a seguire potrebbe sembrare una storiella “leggera”, ma ci sono almeno tre cose estremamente serie:
1)la constatazione della confusione totale in cui viviamo, in un sistema terribile dove la burocrazia e l’inefficienza la fanno da padrone, e dove difficilmente si fa un minimo sforzo per agevolare il prossimo
2)il significato di musica per chi la vive o la ama, il far coincidere come proprio prolungamento un accessorio con cui si crea, si dona, si convive da sempre, che diventa molto di più di uno strumento con cui ci si guadagna da vivere, potenzialmente rimpiazzabile facilmente.
3)l’esistenza dei miracoli, perché l’indifferenza descritta al punto 1), non vale per chi si occupa di musica in modo onesto, cercando e trovando sempre solidarietà e condivisione. Ovviamente poter fare un favore all’immenso David Jackson viene più… naturale, ma ho prove certe che se al posto di David si fosse trovato, ad esempio, il mio amico Jerry Cutillo ( tanto per citare un attore del racconto), grande e importante musicista, ma un po’ meno in vista di David, ci saremmo fatti tutti in quattro per aiutarlo.
Così gira il “nostro mondo”, Jerry.
David Jackson 24/12/2010
Un racconto di Natale un po’… diverso . “Case Study” , di David Jackson
Come ho quasi perso i miei strumenti musicali, ancora una volta!
Era la settimana prima di Natale.
Al giovedì sono partito per Roma su un volo Easyjet, da Gatwick.Viaggiavo come al solito con il mio grande e pesante “ flight case”, pieno di sax, flauti e accessori vitali … cinghie, supporti e attrezzi vari.Quella notte avrei provato con la band di Jerry Cutillo, gli Oak. Io e Maartin Allcock dovevamo essere gli ospiti stranieri per il “Natale nel Deserto”, concerto/show previsto all’ Antu Live Music Club, in via Libetta a Roma.Le prove notturne sono state lunghe e faticose, ma il set appariva come emozionante e la proposta fantastica.
Il concerto era previsto per Venerdì 17.Dopo il sound check la gente ha incominciato ad affluire.Ciò che ha reso l’evento del tutto eccezionale è stato il gran numero dei giovani presenti.Jerry ha una graziosa figlia di otto anni, Isabella, che nell’occasione ha coinvolto un sacco di compagni di classe, i loro fratelli, genitori e accompagnatori vari.I bambini erano tutti vestiti di rosso e bianco, come gli elfi in versione natalizia, e quindi non sembrava proprio una serata da passare in un tipico live Prog Rock Club!Dopo aver mangiato i ragazzi hanno cominciato a correre, non certo concentrati sull’evento imminente. In maniera estemporanea ho deciso di metterli insieme e insegnare loro una piccola parte del coro previsto per la mia canzone di apertura con la band, “'Corpus Christi Carol”. Ovviamente il tutto è stato imparato velocemente e con molto entusiasmo.Erano eccitati al di là dell’immaginabile ed entusiasti di essere parte dello show e suonare con la band di Jerry!Ho avuto un fantastico aiuto nella gestione dei bambini da un fan sconosciuta chiamata Gabrielle(Guardiola?).Abbiamo fatto entrare i bambini durante il mio assolo improvvisato, a completamento della sorpresa, ed è andata splendidamente. Naturalmente Isabella ha cantato con suo padre, sul palco, e il Coro degli Elfi ha catalizzato l’attenzione, rubando la scena ai musicisti “adulti”.E 'stata una grande notte di musica, davvero emozionante. Il sabato avrei dovuto tornare a casa, ma tutti i voli per Gatwick erano stati cancellati a causa di forti nevicate in Inghilterra. Per pura coincidenza, è nevicato anche a Ostia, sul mare, nella zona in cui alloggiavo.Un uomo anziano si è unito a me per una serie di fotografie sulla spiaggia. “Storico”, ha esclamato,” erano 25 anni che non vedevo la neve a Roma! “.
Ero arrabbiato perché avrei voluto tornare a casa per prepararmi al Natale con la mia famiglia. Col cellulare sono riuscito a prenotare un volo per il lunedì, così io e Maartin ne abbiamo approfittato per passare un weekend “forzato” in compagnia di amici italiani, all’insegna dell’ ospitalità; quindi la sosta obbligata… non è stata poi la fine del mondo!
All'aeroporto di Fiumicino, il lunedì, ho controllato il mio bagaglio, come al solito, e Jerry mi ha aiutato a caricare la mia preziosa “scatola musicale” sul nastro che portava alla macchina dei raggi della Security.L’ho salutato con la mano, come ho fatto centinaia di volte, e poi sono scomparso nel corridoio che portava alle partenze.
Come al solito il mio volo EasyJet era in ritardo per via dei problemi con aeromobili ed equipaggi.Quando sono arrivato alla sala ritiro bagagli a Gatwick la mia valigia con gli abiti è arrivata come al solito, ma la mia “flight case” tardava ad apparire. L’ho cercata ovunque, nella disperazione più totale. Alla fine mi sono unito alla lunga coda dei passeggeri che reclamavano il proprio bagaglio smarrito. Dopo aver ottenuto un numero di riferimento del reclamo, mi è stato detto di non preoccuparmi, che era usuale, e che in due o tre giorni avrei riavuto la valigia.Ma non c'era niente di normale quella “stanza bagagli”.C'erano migliaia di sacchetti abbandonati che riempivano tutti gli spazi, mentre c’era un uomo che cercava di aiutare le persone e un altro dietro il vetro dell’ufficio che guardava.
Sapevo che il tempo a Gatwick stava peggiorando ancora, e dopo due ore e mezza di ricerche non ho avuto altra scelta che cercare il mio furgone, nel tentativo di tornare a casa attraverso la neve caduta copiosamente.
Il mercoledì, vista la mancanza di notizie dall’Assistenza Clienti, il mio umore stava diventando davvero pessimo. Avevo amato quegli strumenti per oltre 40 anni.Recentemente mia figlia Dorie aveva incontrato “Steve” a Manchester.Lui le aveva raccontato di un concerto dei VdGG a cui partecipò nel 1971, a Liverpool, quando aveva quindicianni.Qualcuno rubò il mio flauto dal palco (lo stesso che ancora uso), e lui e i suoi amici gli diedero la caccia,prendendolo lungo la strada, afferrando il flauto e riportandolo nuovamente sul palco.Mi ricordo che qualcuno del pubblico mi passò il flauto proprio quando ne avevo bisogno … strano!Tutti i miei strumenti sono stati persi per una settimana quando il nostro camion fu rubato, a Roma, nel 1975, un ” incidente” che trovò spazio anche nelle news nazionali. Quest'anno Lufthansa li ha persi per poche ore, ma “la scatola” è stata rintracciata immediatamente. Quindi direi che … ho provato qualche spavento nel corso degli anni!
Ma quest’ultima situazione sembrava senza speranza. Il sistema di rintracciabilità della compagnia aerea non aveva elementi che potessero far risalire al percorso effettuato A cosa serve il complicato sistema di etichette e codici a barre se non ad elaborare le informazioni e a trovare la soluzione? Ora si trattava dei miei strumenti … scomparsi! Erano stati personalizzati per soddisfare le mie molteplici esigenze, e come ha detto Lino Vairetti degli Osanna“.. la tua flight case è un vero e proprio "tesoro" e rappresenta tutta la tua storia gloriosa.” Questa volta ho davvero temuto il peggio.E non sono stato nemmeno in grado di presentare una richiesta di risarcimento per cominciare a ricostruire la mia vita professionale, sino a quando gli strumenti sono stati dichiarati ufficialmente “Persi” da Easyjet.
Realizzando lo stress in cui stavo cadendo, mia moglie Sue mi telefonòun giorno dal lavoro, dicendo che nessuno stava cercando la mia “valigia”, e mi spinse a fare qualcosa per trovare qualcuno che potesse aiutarmi. Decidemmo innanzitutto di provare in Italia, perché non c’erano prove evidenti che il materiale era partito da Fiumicino. Inviai una mail a tutti gli amici italiani contenuti della mia rubrica per vedere se qualcuno avesse conoscenze all'aeroporto. Uno dei miei amici, Gianni Leone, un genio della musica e membro come me della Prog Family degli Osanna, decise di chiamare l'aeroporto.Per caso, parlò con un simpatico funzionario che dimostrò interesse per l’angosciosa storia di un musicista rock.Fortunatamente questo uomo, Eric Conte, era un fan della musica progressive anni ‘70 e conosceva i Van der Graaf Generator, gli Osanna e il Balletto di Bronzo (la band di Gianni Leone). Decise così di lasciare la sua scrivania per andare a cercare “l’oggetto scomparso”, con la foto e una descrizione chiara della situazione nella mente. A notte tarda Eric Conte risolse il caso e telefonò a Gianni Leone che mi inviò immediatamente la seguente mail: “David, sono molto, molto felice di informarti che il dramma è terminato: la tua “valigia” è stata ritrovata! E’ 'ancora qui in aeroporto, a Roma, dimenticata in un ASCENSORE!!!Il nostro fan Eric l’ha trovata e mi ha chiamato un minuto fa per informarmi”.'
Al giovedi, Erik Conte ha predisposto tutto per la spedizione sul volo EasyJet pomeridiano.Mi ha telefonato per confermare che tutto era stato fatto correttamente e io l’ ho ringraziato dal profondo del mio cuore per la sua gentilezza e sono partito subito per Gatwick per riprenderla: non mi ero reso conto di quanto potesse essere difficile reperire un semplice pick up in quelle condizioni meteorologiche.
A Gatwick, mi aspettava un caos ancora maggiore. Molti voli erano stati cancellati e ancora una volta la coda per parlare con l’impiegato dell’ Easyjet era di oltre cento persone.Poiché l'atmosfera non era delle migliori, decisi che non vi era altra alternativa che aspettare il mio turno.Dopo due ore riuscii a parlare con una ragazza che mi diede i numeri telefonici interni corretti, insistendo sul fatto che dovevo prima avere la conferma che il bagaglio era effettivamente arrivato. Dopo aver tentato di telefonare, senza successo, per trenta minuti, mio figlio Jake mi telefonò consigliandomi di mentire all’ufficio competente, asserendo che la conferma dell’avvenuto arrivo era arrivata. Gli ho dato retta, e dopo aver aspettato altri trenta minuti, una ragazza di nome Susie, con un pass della Security, mi ha condotto verso la sala del ritiro bagagli.Ho aspettato ancora in coda prima di vedere l’addetto al ritiro; non aveva idea di dove il “case” fosse.Mi sono guardato intorno, rivedendo le note scene caotiche dei passeggeri, dei sacchetti sparsi, cadendo ancora una volta in uno stato di panico. Dopo cinque minuti ho ritrovato la mia preziosa valigia!
Aveva subito qualche “maltrattamento da viaggio”, ma sembrava tutto OK.Era stata chiaramente aperta, dal momento che i sigilli erano rotti. Ho verificato subito il contenuto mentre Susie mi guardava con stupore, realizzando la miriade di oggetti presenti nella “scatola”.Nulla, apparentemente, sembrava mancare. Sono rinato un’altra volta! Susie mi ha detto: “Buon Natale!”, mentre uscivo attraverso il corridoio del “Niente da Dichiarare”.
Più tardi a casa, sono ritornato a guardare online il mio fascicolo personale presso la “worldtracer”, per leggere ancora una volta, “'.. non ci sono informazioni disponibili ”. Il mio bagaglio era arrivato con un altro tag anonimo, essendo andato perso l’originale. Mi chiedo se qualcuno ha realmente “scansionato” l’etichetta del bagaglio o non è stato fatto assolutamente nulla. Mi chiedo se c'è ancora speranza per tutti coloro che sono costretti ad aver a che far con il caos e il collasso dei sistemi. Sono stato davvero fortunato a trovare delle persone che mi hanno aiutato. La sicurezza e la paranoia hanno impedito a chiunque di trovare la corretta strada per risolvere il problema. Con così tante “perdite” e così tanta confusione, nessun impiegato è sembrato prendersi cura del mio caso e non ha fatto il minimo sforzo per provarci.Ancora oggi, World Tracer non ha alcuna informazione relativa alla sorte del mio “flight case”, ma io… ce l'ho a casa e non ho perso occasione per comunicarglielo!
Natale è il tempo giusto per i viaggiatori.Ho incontrato un uomo di Kosova nella coda di EasyJet, che cercava di trovare la valigia della sua fidanzata. Ne aveva raccolta un’ altra identica il giorno prima, per errore, e l’aveva portata a casa. Sperava disperatamente di sostituirla con quella giusta. La gente di EasyJet dice: “ noi non accettiamo i sacchetti indietro, con l’etichetta strappata, che è l'unico raggio di speranza per ritrovare il vero proprietario.”Siamo andati insieme nella sala bagagli, ma lui non è stato per niente fortunato. Là ho anche incontrato un vecchio amico musicista,”l'inventore” Henry Dagg, anche lui alla ricerca della sua borsa dopo che il volo per Dublino era stato cancellato.In precedenza avevo incontrato una famiglia africana a cui era stato detto di aspettare nella coda sbagliata del check-in.Avevano appena perso il loro viaggio di Natale a Copenaghen, dove si trovavano dei loro parenti, e sfortunatamente non erano stati capaci di convincere gli addetti che non sarebbero mai riusciti ad arrivare in tempo per prendere il loro volo.
Ho lasciato un sacco di gente desolata all’ aeroporto quel giorno, e io ne sono uscito come un uomo esausto ma felice.Sarò eternamente grato alla mia rete di familiari, amici e fans e per il loro continuo supporto alla mia carriera musicale. Ma e’ doppiamente bello quando qualche sconosciuto è disposto a venirti incontro, cercando di aiutarti.Senza questo aiuto, la mia famiglia e io non avremmo potuto passare un fantastico Natale!
Più tardi mi sono ricordato molte altre cose.Gianni dice che lui e Eric avevano cantato insieme una canzone dei Van der Graaf Generator al telefono, ma Gianni mi ha detto che non riusciva a ricordare quale fosse.Quando ho parlato con Eric, ha detto che era “Darkness”, da “The Least We Can Do “.
Musica connects people!