Andare al cinema è ormai diventata una vera e propria gara di resistenza, un esercizio che mette alla prova anche i nervi di persone serene e pacate come il sottoscritto. Lasciatemi dire che una volta (ai miei tempi!) non era così. La maleducazione ormai la fa da padrona e la maggior parte degli spettatori, fin dai primi minuti di proiezione, pensa di essere in un luogo di conversazione invece che in un luogo dove dovrebbe regnare il silenzio assoluto.
Negli ultimi mesi ho quindi cominciato a raccogliere un campionario delle tipologie di persone più insopportabili che possa capitare di avere come vicini di poltrona.
Quelli che mangiano rumorosamente. È vero che cinema = pop corn. È anche vero che negli ultimi dieci anni il menù di prodotti offerti dai bar dei cinema si è spaventosamente allungato, arrivando a comprendere patatine, gelati, Smarties e M&M’s, caramelle e dolciumi di vario genere, nachos con salsa piccante e chi più ne ha più ne metta. E quindi molti scambiano la poltrona rossa per la sede di un pic-nic all’aperto, dove il rumore classico della Coca Cola che sta finendo che viene elegantemente aspirata a più non posso dalla cannuccia, si abbina allo “sgranocchiamento” aggressivo del nachos di turno. Il tutto condito da mie occhiatacce ai protagonisti.
Quelli che commentano ogni singola scena pensando di essere nel salotto di casa propria. A me i miei genitori hanno insegnato da sempre che quando si è al cinema si sta in silenzio. Anche perché se avessi commentato e parlato ad alta voce in loro presenza mi prendevo un bel ceffone. Evidentemente molti di quelli che oggi frequentano le sale cinematografiche non hanno ricevuto la stessa educazione e pensano di essere nel bel mezzo del cineforum o parte attiva del pubblico parlante di Amici. Al cinema, da quando finiscono i trailer a quando iniziano i titoli di coda si sta MUTI.
Quelli che organizzano il primo appuntamento al cinema. Mi è capitato di essere seduto più di una volta vicino a coppie che era evidente stessero facendo un primo appuntamento (o quasi) al cinema. Ora mi chiedo: che cosa vi passa per il cervello? Riprendendo il punto precedente, al cinema si deve stare muti. A un primo appuntamento no. Quindi è ovvio che per tutta la durata del film cercherai di fare una buona impressione commentando tutte le scene e cercando di venderti come brillante. Ma io ti mangio la faccia e vedrai che questo primo appuntamento ve lo ricorderete per tutta la vita.
Quelli che anticipano cosa succederà (quando l’hanno capito già tutti). Spesso per capire quello che sta per succedere nel 90% delle trame, ahimè, non serve un premio Nobel. E questo fa sì che tantissime persone si sentano intelligentissime e quindi vogliano dimostrare la loro intelligenza dicendo ad alta voce la loro geniale intuizione. Be’ sappiate che per me siete solo le persone più stupide che esistano, oltre che fastidiose.
Quelli che sbattono contro il tuo schienale. Ora che i cinema sono quasi dappertutto comodi e lo spazio tra le file è abbastanza ampio, buona parte del pubblico si sente autorizzato a sdraiarsi, appoggiando gambe e piedi ovunque. Molti non si rendono conto che il fatto che il cinema sia comodo non vuol dire che lo schienale della poltrone davanti sia fatto di granito. Se sbatti con le gambe nella poltrona davanti alla tua, nella quale ci sono seduto io, me ne accorgo eccome.
Quelli che ti fanno spostare la giacca anche se non c’è nessuno. Spesso mi capita di andare ad assistere a film di poco appeal, oppure semplicemente spettacoli ad orari poco frequentati. Questo significa che raramente le sale che frequento sono piene, anzi. Nonostante ciò, non mancherà mai il cretino di turno che sente la necessità di sedersi proprio accanto a te. Proprio dove avevi deciso di appoggiare la tua giacca e la tua borsa.
Insomma, andare al cinema sta diventando sempre più difficile. E credo che molto dipenda dal fatto che non si educano più le nuove generazioni a suon di ceffoni. Bisognerebbe ricominciare e, forse, anche il cinema tornerebbe ad essere un luogo dove regna l’educazione e il silenzio.
Fatemi sapere se mi sono dimenticato di qualcuno. Ci vediamo al cinema, MUTI!