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Le piazze di Spagna degli indignati

Creato il 22 maggio 2011 da Funicelli

Non li ha convocati nessuno, i giovani indignados che manifestano a Madrid contro le promesse dei partiti. Gli indignados si sono convocati usando internet, per esprimere la loro indignazione contro i partiti che hanno causato quel debito pubblico, la disoccupazione giovanile, le casse vuote nei comuni.

I tagli al welfare in nome di una austerity che colpisce sempre i più deboli e lascia intonsi i più ricchi e privilegiati.
I giovani, ma non solo, sono scesi in piazza, e non hanno voluto ascoltare i divieti, per le elezioni. Forse chi governa, chi amministra il potere il nome del popolo ascolta le esigenze degli elettori?
Il vento della protesta, partito dalla Tunisia, inizia a lambire la fragile Europa. Fino a quando saranno le piazze italiane a riempirsi di indignati. Perchè anche in Italia si preparano altri tagli. L'agenzia di rating S&P ci fa sapere che la ripresa nel nostro paese è debole.
Tutti comunisti anche nelle agenzie di rating, a sentire certi onorevoli di centrodestra, che di certo per quanto hanno fatto nel passato, hanno perso molta credibilità.
Ma oggi, lo stato del paese è sotto gli occhi di tutti quanti vogliono vedere: aziende che chiudono e spostano la produzione altrove (la nel lecchese), aziende che esternalizzano (primo passo del licenziamento), come . La disoccupazione giovanile in crescita. Il debito pubblico che cresce, come cresce l'evasione.
Nel paese cova un vento di protesta: in Sardegna le partite IVA strozzate dalle tasse, e dagli agenti di . Stessa storia nel Veneto, dove un agente che doveva riscuotere i soldi per una multa nei confronti di un allevatore, è stato quasi sequestrato.
Chi paga, per questo? Una generazione sta perdendo il suo turno per l'ingresso nel paese.

Ne parla stasera Report: Generazione a perdere di Michele Buono, Piero Riccardi

L'Italia non è un paese per giovani, o meglio non lo è più da un pezzo. Perché il nostro paese non riesce più a progettare il proprio futuro? Un paese nel quale gli anziani hanno superato numericamente i giovani, non solo perché si e' allungata la vita ma perché da più di 30 anni si fanno meno figli a causa di ripetute crisi economiche scaricate sempre sulle fasce più deboli della società e per mancanza di adeguate politiche di welfare. Se facciamo un paragone con la Francia, un paese demograficamente confrontabile con l'Italia e con adeguate politiche di welfare, da noi manca all'appello un'intera fascia generazionale: 4 milioni di giovani tra i 25 e i 35 anni.
Dobbiamo quindi pensare che per chi decide le strategie politiche del nostro Paese i giovani contino poco, dal punto di vista politico siano invisibili, salvo poi giocarsi il loro stato di precarietà nelle campagne elettorali, promettendo loro un futuro migliore che non arriva mai.
E allora ai ragazzi non rimane che "mettere la collera nella valigia" e andare via. La nuova emigrazione è fatta di laureati, ricercatori che non ritorneranno indietro perché trovano solo all'estero un'adeguata collocazione. Lasciando alle spalle un Paese che sta erodendo il risparmio privato per mantenere i figli, sempre più povero di risorse umane, sempre più vecchio

Aggiornamento: e anche chi il lavoro lo ha già non è messo bene, perchè si rischia ogni giorno di morire per lavoro.
Come successo a Roma , all'operaio di 63 anni morto a Roma dopo essere caduto in una buca profonda 40 metri contenente azoto liquido


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