Tutti i gesti, anche i più piccoli e insignificanti, se compiuti in uno stato di coscienza in cui si è presenti a se stessi e con la mente vuota, racchiudono una speciale essenza spirituale.Scrive Baal Shem Tov: “La più alta cultura dell’anima resta fondamentalmente arida e sterile, a meno che da questi piccoli incontri, a cui noi diamo ciò che spetta loro, non sgorghi, giorno dopo giorno, un’acqua di vita che irriga l’anima”.Sono le “azioni minime” che cambiano la nostra vita.Si ammala chi crede che debba arrivare “una svolta”, o chi passa il tempo a rimuginare sulla sua vita sbagliata, oppure a pensare [...] che dobbiamo conciliare teoria e pratica, affari e buddhismo, business e Zen.Non c’è da diventare un buon venditore, un buon manager o un uomo d’affari realizzato. No, c’è soltanto da essere immersi in quello che si sta facendo e poi, sarà quel che sarà.Friedrich Nietzsche a questo riguardo afferma: “L’uomo non è la conseguenza di una sua propria intenzione, di una volontà, di uno scopo, con lui non si tenta di raggiungere un ‘ideale di uomo’ o un ‘ideale di felicità’ o un ‘ideale di moralità’, è assurdo voler fare rotolare il suo essere verso un qualsiasi scopo. Noi abbiamo inventato il concetto di ‘scopo’: nella realtà lo scopo manca… Si è necessari, si è un frammento di destino, si appartiene al Tutto, si è nel Tutto…”.RAFFAELE MORELLI * LE PICCOLE COSE CHE CAMBIANO LA VITA
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