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E’ uno dei momenti in cui mi fermo a pensare, quello che mi vede imprigionata tra l’asse da stiro e la pila di panni da stirare.
Trovo rassicurante il familiare il suono del vapore che esce e spiana le pieghe… un po’ come succede nella vita.
Ci sono pieghe che facilmente si livellano, superfici lisce che rendono facile l’intento.
Non richiedono particolare attenzione e possono essere il trampolino di lancio per parecchie persone; del resto chi di noi non ha iniziato da un banale fazzoletto!
Ce ne sono altre per le quali l’impegno e’ senz’altro maggiore. Dipende dai mezzi che usi, dalla forza che metti, dalla voglia che hai, dall’esperienza che insegna.
Talvolta i risultati sono difficili da ottenere e vien voglia di sorvolare, di riporre tutto e chiudere l’anta.
Quando arrivano, però, questi sanno dare la giusta soddisfazione, essa ti avvolge in un rassicurante abbraccio fino ad arrivare a lambire chi ti sta vicino. I risultati creano in te fiducia ed autostima cosicchè non ti trovi a provare quel leggero disagio se fa capolino quella piega che stona.
Talvolta ci sono invece delle pieghe che non mollano, si riducono ma non scompaiono, passi e ripassi ma son sempre li e sembrano prendersi beffa di te.
Puoi decidere di darti per vinta o di perseverare, puoi decidere di fermarti e riflettere su cosa fare: lasciare le pieghe o continuare ad usare la forza, calcare la mano fino a decidere metterci il ferro sopra e lasciare che imprima per sempre il suo segno.
Il mio asse da stiro porta i segni della mia impulsività e della mia forza, li ritrovo ogni volta che affronto le mie pieghe. Forse basterebbe che cambiassi la sua copertura ma forse i nuovi colori non si troverebbero a loro agio col vecchio ferro e pensandoci bene neppure io!
E per fortuna che non c’ho camicie da stirare!!!
Dona