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Le più belle parole sul tradurre/3

Da Silviapare
Sempre perché in questi giorni, oltre che a praticare la traduzione, ne sto anche parlando, vi offro questo brano, tratto dal capitolo sulla traduzione del bel libro di Fruttero & Lucentini I ferri del mestiere.
Carlo Fruttero, noto soprattutto per i libri scritti insieme a Franco Lucentini, è anche un grande traduttore, che ci ha regalato la versione italiana di Beckett, Ellison e molti altri. La sua traduzione dei Nove racconti di Salinger è un capolavoro.

Le più belle parole sul tradurre/3

Carlo Fruttero

"...Il problema del tradurre è in realtà il problema stesso dello scrivere e il traduttore ne sta al centro, forse ancor più dell'autore. A lui si chiede di essere insieme, e a freddo, Napoleone e il suo più infimo furiere, di avere lo sguardo d'aquila dell'uno e la maniacale pignoleria dell'altro. Gli si chiede di dominare non una lingua, ma tutto ciò che sta dietro una lingua, vale a dire un'intera cultura, un intero mondo, un intero modo di vedere il mondo. E di sapere annettere imperialisticamente questo mondo a un altro del tutto diverso, trasferendo ogni sfumatura, registro, accento, allusione, tonalità entro i nuovi confini. Gli si chiede infine di condurre a termine questa improba e tuttavia appassionata operazione senza farsi notare, senza mai salire sul podio o a cavallo. Gli si chiede di considerare suo massimo trionfo il fatto che il lettore neppure si accorga di lui. 
... Il traduttore è l'ultimo, vero cavaliere errante della letteratura."

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